LARA NICOLINI, Ad (l)usum lectoris: etimologia e giochi di parole in Apuleio
2012; University of Groningen Press; Volume: 10; Linguagem: Italiano
ISSN
1568-3540
Autores Tópico(s)Historical and Literary Analyses
ResumoLARA NICOLINI, Ad (l)usum lectoris: etimologia giochi di parole in Apuleio. 2011. Pp. 220. Patron Editore. Paperback, 18 [euro]. ISBN 9788855531085 Dedicare un volume intero, non propriamente breve, ai giochi di parole di Apuleio potrebbe sembrare a prima vista un'impresa destinata a scarso successo: da una parte, la lingua lo stile del retore romanziere africano sono stati gia ampiamente studiati, le sue opere commentate; dall'altra, come si sa, spiegare una battuta o un gioco di parole certamente il modo migliore per rovinarle. Eppure, Apuleio ancora evidentemente capace di sorprendere, lo stesso vale per Lara Nicolini: il suo lavoro ci fa rendere conto di quanto sofisticata sia la scrittura di Apuleio, di quanto ancora, nonostante la gran mole di lavoro che ad essa stato dedicato, la sua lingua necessiti di essere studiata. quadro che ne emerge, infatti, ci rivela un Apuleio solo in parte gia noto; e, oltre a illuminare di senso molti passi con analisi dettagliate, ci permette anche di delineare alcuni tratti piu generali della figura del Madaurense. primo capitolo prende le mosse da un gioco di parole finora passato inosservato (Venere che a 10,6,2-3, annunciando a Psiche che dovra mettere ordine in una seminum passivam congeriem, dice alla ragazza tuam frugem periclitabor: dove il senso originale non metaforico di frugem allude implicitamente alla natura della prova che attende Psiche) per passare ad una breve esposizione generale della scienza etimologica degli antichi del suo sfruttamento da parte di poeti letterati. Viene anche affrontata la delicata questione della necessita di identificare criteri che permettano di evitare sovrainterpretazioni, vedendo nel testo allusioni giochi di parole che vanno molto al di la dell'intenzionalita dell'autore. (1) Impresa questa importante necessaria, anche se in fondo--considerando anche quanto il concetto stesso di 'intenzionalita dell'autore' sia indebolito dalla critica contemporanea--la responsabilita ultima di ogni decisione in proposito non puo che risiedere nella sensibilita dell'interprete; quella di N., affinata da molti anni di studi apuleiani non, senz'altro degna della massima fiducia. La parte piu stimolante di questa prima sezione, forse dell'intero volume, cerca di dare una spiegazione anche biografica all'attenzione di Apuleio per la lingua, che lo porta a sfruttarne potenzialita nascoste e, talvolta, a farle quasi violenza. Alla base di questo sperimentalismo, per N., sta il fatto che Apuleio ha imparato il latino (e poi anche il greco) come lingua straniera, essendo il punico la sua lingua madre. Si tratta di un'intuizione avanzata quasi in sordina da Griffiths poi ripresa da altri autorevoli studiosi, (2) che ora trova la piu ampia argomentata conferma nel lavoro di N. per la quale e la consapevolezza lessicale continuamente esibita a provare questo atteggiamento certamente non naturale, quasi agonistico, nei confronti di quella che pure, forse anche molto presto, sara diventata la sua [cioe di Apuleio] lingua principale (p. 35). secondo capitolo (Giochi di parole in Apuleio) affronta l'argomento in modo sistematico, categorizzando il materiale raccolto in ben 10 sezioni nelle quali si dividono le diverse tipologie di giochi di parole (1. Figure etimologiche, poliptoti, paronomasie; 2. sensi; 3. 'Ipersemantizzazione'. Scelte lessicali marcate addensamenti di significati; 4. 'Prendere alla lettera'. Doppi sensi di frasi idiomatiche proverbiali; 5. Resurrezione di metafore; 6. Hapax legomena innovazioni semantiche; 7. Il senso di Apuleio per la lingua: uno strano hapax in met. 6,19; 8. Hapax su base greca; 9. Fantasia ricostruttiva: gli hapax semantici; 10. Innovazione su base lessicale ed enallage). La suddivisione molto dettagliata, anche se--come del resto inevitabile in questi casi--la precisa collocazione di qualche esempio potrebbe essere oggetto di discussione, essa svolge un'utile funzione euristica. …
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