Artigo Acesso aberto

PERSPECTIVES FOR HADRONTHERAPHY

1970; PAGEPress (Italy); Linguagem: Italiano

10.4081/incontri.2002.13

ISSN

2384-9878

Autores

Ugo Amaldi,

Tópico(s)

Nuclear Physics and Applications

Resumo

Con il termine “adroterapia” si intende la moderna tecnica di radioterapia oncologica che utilizza radiazioni adroniche per ottenere il controllo loco-regionale dei tumori. Sono dette adroni tutte le particelle non elementari fatte di quark: protoni e neutroni (ciascuno composto di tre quark di tipo u e d) sono gli adroni più noti. Anche i nuclei degli atomi, sistemi legati di protoni e neutroni, sono adroni. La cessione di energia di protoni di 200 - 250 MeV in tessuto è tale che, anche con una sola direzione di incidenza, è possibile dare una dose elevata a un bersaglio tumorale che si trova a 25 - 30 centimetri di profondità risparmiando i tessuti sani circostanti, molto meglio di quanto non sia possibile fare anche con le più moderne tecniche che usano i raggi X (IMRT). Gli ioni carbonio da 4500 MeV cedono – in ogni segmento del proprio percorso nel corpo del paziente – venti volte più energia dei protoni che giungono alla stessa profondità. Dato questo elevato trasferimento lineare di energia gli ioni hanno una maggiore efficacia biologica dei protoni e non hanno rivali nel controllo dei tumori radioresistenti. In particolare i risultati preliminari ottenuti a HIMAC (Giappone) su centinaia di tumori del polmone e del fegato sono estremamente incoraggianti. Questo contributo si propone come primo scopo la presentazione dell’enorme sviluppo che si è avuto nell’ultimo triennio per ciò che riguarda i centri ospedalieri di adroterapia, ove con il termine “centro ospedaliero” si intende un centro che è dotato di più sale di trattamento ed è unicamente dedicato alla terapia delle malformazioni e dei tumori anche profondi. Nella seconda parte dell’intervento sono descritti i due principali progetti: il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) in fase di avanzata realizzazione a Pavia e in cui si potranno trattare oltre 1000 pazienti con fasci sia di protoni che di ioni carbonio a partire dal 2008, e il LIBO, il nuovo acceleratore lineare che, messo a valle di un ciclotrone da 30 MeV utilizzato per la diagnostica medica con isotopi radioattivi, permette di accelerare protoni fino a 200 MeV o più in modo da permettere allo stesso centro di praticare la protonterapia.

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