Artigo Revisado por pares

Il centone virgiliano Narcissus

2008; Fabrizio Serra Editore; Volume: 50; Issue: 2 Linguagem: Italiano

ISSN

1724-062X

Autores

Giovanni Salanitro,

Tópico(s)

Literary and Philosophical Studies

Resumo

Grosso modo dagli anni Ottanta fino ad oggi, con una notevole accele razione nel quinquennio appena trascorso, l'attenzione rivolta dagli stu diosi alla poesia centonaria latina (che pur rappresentando certamente una zona, non centrale, ma periferica della letteratura latina costituisce, sotto diversi profili, un interessantissimo campo d'indagine) ha prodotto, oltre a numerosi articoli, l'allestimento di edizioni critiche di ben sei centoni virgi liani, leggibili prima solo nelle vetustissime, e discutibili, edizioni ottocente sche di Aemilius Bahrens (Lipsiae, 1882) e di Alois Riese (Lipsiae, 18942): cioe il cento nuptialis di Ausonio (a cura di S. Prete, Lipsiae 1978), la Medea di Osi dio Geta (a cura di G. Salanitro, Roma, 1981 e di R. Lamacchia, Lipsiae 1981), l'Epithalamium Fridi di Lussorio (a cura di H. Happ, Stutgardie, 1986) ed inol tre il De alea (a cura di G. Carbone, Napoli, 2002), l'Hippodamia (a cura di P. Paolucci, Hildesheim, 2006), l'Alcesta (a cura di G. Salanitro, Acireale-Roma, 2007): questi ultimi tre centoni sono di incerto autore e quindi di non sicura cronologia. Adesso in linea con il rinnovato interesse degli studiosi per la produzione centonaria latina vorrei illustrare brevemente il centone virgiliano Narcis sus fino ad oggi del tutto trascurato dalla critica -, fornendone il testo e la prima traduzione in italiano. Innanzitutto mi permetto di ricordare che l'analisi del mito di Narciso in Ovidio (Met. in, 339-510) ha dato luogo ad una messe straordinaria di contri buti critici: fra di essi emergono, per l'interpretazione letteraria il libro di Gianpiero Rosati (Firenze, 1983), per lo studio delle fonti l'articolo di Manu wald (Hermes, 1975), per l'analisi antropologica il recente volume di Pelli zer in Bettini-Pellizer (Torino, 2003). Tuttavia la letteratura critica nono stante la ricchissima bibliografia non ha certamente concluso il suo iter: manca per cosi dire all'appello appunto il centone virgiliano Narcissus (del tutto ignorato dagli studiosi di Ovidio). Eppure esso e uno dei piu riusciti tra i dodici Vergiliocentones di argomento pagano. Di autore anonimo e collocabile grosso modo nel ν sec. d.C. che e l'epo ca d'oro della produzione centonaria latina narra in appena 16 versi (note vole la capacita di sintesi del centonario!) il dramma di Narciso, il bellissimo giovinetto che, ben consapevole della straordinaria venusta del proprio cor po, non solo si compiace di ammirare la propria immagine riflessa nello spec

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