Ragni di Turchia V. Specie nuove o interessanti, cavernicole ed epigee, di varie famiglie (Araneae)
1978; Natural History Museum of Geneva; Volume: 85; Linguagem: Italiano
10.5962/bhl.part.82243
ISSN0035-418X
Autores Tópico(s)Historical Studies on Spain
Resumorecentemente la prima specie del genere, H. parthica Brignoli, 1978; di Cipro è nota H. cecconii (Kulczynski, 1908); di Siria ed Irak infine non sono finora note specie (ho ridescritto in altra sede, v. Brignoli 1978?, le due specie note del Libano).Come si vedrà, praticamente tutte le specie turche sembrano limitate a questo stato, anche se esistono chiarissimi rapporti con molte specie delle nazioni limitrofe.Cenni sulla metodologia: il numero assai limitato di individui di ogni specie (o presunta tale) mi ha impedito di analizzare in forma statistica i caratteri facilmente quantificabili dal punto di vista numerico.Nei Dysderidae, com'è noto, a parte i genitali maschili, dalla variabilità discreta, ma non enorme, scarseggiano i caratteri interpretabili in modo univoco.I genitali femminili, a cui ho fatto largamente ricorso, sono anch'essi abbastanza variabili e, per di più, hanno una struttura tale da non poter essere facilmente disegnati in modo uniforme.La chetotassi delle zampe I-II, ed in particolare dei femori (quella delle zampe III-IV è più o meno uguale in tutte le specie) è di norma troppo semplice per poter essere di grande aiuto (ed è anch'essa variabile); di dubbio aiuto sono anche i rapporti, per esempio tra il prosoma e le zampe; estremamente discutibili mi sembrano anche, come caratteri, la colorazione ed i rapporti tra gli occhi.Data la situazione, sono stato costretto ad utilizzare una metodologia strettamente tipologica: come carattere ho impiegato in modo pressoché esclusivo la morfologia dei genitali (maschili e femminili); partendo dalle popolazioni, nei casi in cui disponevo di più di un individuo di uno stesso sesso, ed analizzandone per quanto possibile la variabilità, ho costruito dei raggruppamenti a cui ho dato il nome di specie.In molti casi non mi sembra che possano sussistere dubbi; in qualche altro caso, in cui disponevo solo di femmine isolate, sono stato più incerto: nei casi che mi sembravano più chiari ho dato dei nomi, mentre in altri ho usato formule dubitative.Nelle descrizioni ho riportato solo i caratteri di importanza diagnostica (ho abbondato nelle misure, che qualche indicazione forse possono dare).Harpactocrates lycaoniae n. sp.Vii. Konya -Çamlek Dalayman, all'esterno della grotta 1 di Korukini, m 1200, 24.1 V. 73, P. Brignoli leg., 1 S (Holotypus; MHNG).Descrizione -$ ($ ignota): prosoma bruno-rossiccio a contorno non poligonale; occhi adeguali, in un gruppo trasverso; intervallo tra i MA pari alla metà del loro diametro; intervallo LP-MP inferiore alla metà del loro diametro.Cheliceri con 2-1 denti; labium troncato, molto più lungo che largo; sterno gialliccio, liscio.Zampe con 2 artigli tarsali e fascicoli ungueali.Chetotassi: femori I-II con 2 spine pi apicali, III con 1 basidorsale, IV con 2 basidorsali; tibie I-II mutiche; tibie III-IV e metatarsi III-IV con numerose spine seriate.Opistosoma bianchiccio, senza peculiarità.Palpo del cT (v.figg.2, 8) con bulbo grande, allungato, con un conductor.
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