Una fabbrica di uomini. L'emigrazione dalla montagna comasca (1600-1750 circa)
1984; Volume: 96; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.3406/mefr.1984.2748
ISSN2036-0266
Autores Tópico(s)Diverse academic and cultural studies
ResumoRaul Merzario, Una fabbrica di uomini. L'emigrazione dalla montagna comasca (1600-1750 circa), p. 153-175. La rilevanza del fenomeno migratorio che ha interessato durante il '600 il comprensorio geografico dei tre laghi (Como, Maggiore e Lugano) viene analizzata nelle sue componenti più propriamente sociologiche quali, ad esempio, la diversità delle destinazioni dei luoghi di emigrazione da parte di appartenenti a comunità che distano poche centinaia di metri l'una dall'altra. Questo fenomeno viene ricondotto alle diversità culturali che caratterizzano le varie comunità e al contrasto, più générale, fra pianura e montagna. L'analisi di un fondo dell'Archivio di Bellinzona dedicato all'emigrazione mette in luce altri rapporti sociali che si instaurano fra gli emigranti nei luoghi di lavoro e fra gli stessi e il paese di origine. Dopo queste premesse, si passa ad individuare le strutture familiari di una piccola comunità dell'Alto Lazio, Peglio. La caratteristica (v. au verso) fondamentale che viene alla luce è la strutturazione in nuclei familiari esclusivamente femminili (solitari, senza struttura matrimoniale, aggregati nucleari) e in «frérèche» di fratelli celibi e sorelle nubili che, nella comunità stessa, si formano per fronteggiare il fenomeno dell 'enorme diversità di presenze di donne e uomini (tasso di mascolinità pari a 50, circa) che caratterizza la comunità di Peglio. Questa particolarità deve essere inserita nel dibattito che è in corso in relazione alla formazione delle strutture familiari nelle varie regioni europee.
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