Luoghi comuni su Berlusconi
2004; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.4000/cei.969
ISSN2260-779X
Autores Tópico(s)Diverse academic and cultural studies
ResumoHo l'impressione che insistere troppo sugli aspetti pagliacceschi di Silvio Berlusconi, come fa gran parte della stampa internazionale, distragga dalla sostanza della sua azione di governo.Non vi è dubbio che si tratti di un personaggio dalla volgarità innata, simile per atteggiamenti e per cultura a certi commessi viaggiatori di vecchio stampo.Non vi è dubbio, altresì, che buona parte della sua attività sia volta a stravolgere le istituzioni in senso autocratico, oppure a porlo al riparo dai guai giudiziari che lo sovrastano.Tuttavia è bene mettere in chiaro alcune cose.Non è un fascista.Non è un mafioso.Non è un Pulcinella (questo ruolo lo attribuirei piuttosto a una gran parte dei collaboratori che si è scelto, capaci di lasciare increduli per la loro stupidità).È, se vogliamo, molto peggio di tutto ciò.Silvio Berlusconi rappresenta, ai miei occhi, una variante tutta italiana di ciò che fu Margaret Thatcher per l'Inghilterra.Ricordiamocelo.Una dama estranea al tradizionale tessuto conservatore inglese travolge la leadership del partito, si fa portavoce di ceti medi giunti a una loro coscienza di classe, si pone in sintonia con Ronald Reagan e vara un programma ultraliberista indirizzato a scalzare Welfare State e sindacati.La trasformazione è talmente radicale da sopravvivere alla scadenza del mandato.Tony Blair raccoglie di fatto, lo voglia o no, l'eredità anti-keynesiana della Thatcher, e tutto l'Occidente è tuttora improntato alla visione del mondo propria dell'asse Thatcher-Reagan : ciò che Ignacio Ramonet ha felicemente definito il « pensiero unico ».Il percorso italiano è simile, anche se invertito nelle apparenze ideologiche.Spetta a un socialista, Bettino Craxi, prendere atto della raggiunta consapevolezza di classe dei ceti medi.L'innesco è, nel 1980, una marcia di 40.000 quadri della Fiat contro i sindacati che hanno occupato la sede di Mirafiori dell'azienda.Pochi intuiscono, a quel tempo, che si tratta di una svolta epocale, ma Craxi sì.Mette mano all'indebolimento di un Welfare State che pareva intangibile, va allo scontro frontale con le organizzazioni operaie.Parallelamente, incoraggia in tutti i modi l'arricchimento delle classi medie fino a quel momento vittime di un'identità incerta.Professionisti, imprenditori di medio calibro,
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