Brevi note su musica e dramma nella <i>Commedia</i>
2012; Johns Hopkins University Press; Volume: 127; Issue: 1S Linguagem: Italiano
10.1353/mln.2012.0021
ISSN1080-6598
Autores Tópico(s)Italian Literature and Culture
ResumoBrevi note su musica e dramma nella Commedia1 Federico Schneider (bio) Che la musica occupi uno spazio importante nell’universo semantico della Commedia è cosa ormai assodata. Infatti, sia che ad essa si guardi da una prospettiva storica, si finisce comunque sempre per sottolineare il complesso sistema di significazione per musica che caratterizza la poesia dantesca. Di questo complesso sistema di significazione il presente saggio intende esplorare la dimensione drammatica. In questo senso, molto già si deve agli studi di Salvetti, il quale, descrivendo il grande rito di purificazione rappresentato negli ultimi cinque canti del Purgatorio—dal canto degli uccelli cui fanno bordone le fronde mosse dal vento del canto 28, fino al Deus venerunt gentes del canto 33 che fa da coda musicale alla famosa allegoria della puttana e del gigante—giustamente pone l’accento sull’importanza drammatica della musica nell’azione liturgica: [i]n questa vasta azione liturgica la musica crea i momenti di tripudio e i momenti di attesa, commenta gli atti, fa tutt’uno con la luce, e quindi con il simbolo della Grazia. Insomma, l’attenzione non è rivolta alla musica per il suo valore autonomo, ma tutto (quindi anche la musica) contribuisce a creare il vasto dramma, che va dalla penitenza, alla purificazione, all’ascesa alle stelle.2 [End Page S110] Con questa brillante intuizione il critico indica la musica come vera e propria parte integrante dell’azione “drammatico-liturgica”; in altre parole, le conferisce una funzione non solo coreografica, ma addirittura semantica rispetto al “vasto dramma” della Commedia—quello che Singleton chiama il dramma della giustificazione.3 Un’osservazione che, senza nulla togliere alla componente testuale della citazione liturgica, mette finalmente in giusto rilievo ciò che del complesso sistema di significazione per musica della poesia dantesca pertiene strettamente all’aspetto drammatico, in altre parole ciò che la musica contribuisce al dramma che connota il particolare itinerarium di conversione descritto nella Commedia. A voler ben vedere, è già Dante stesso a darci delle indicazioni piuttosto chiare in questo senso. Tanto è vero che nel Purgatorio esordisce con un’invocazione alla Calliope del ben noto episodio ovidiano—la quale, ricordo, è musa dal canto ineguagliabile, nonché madre di Orfeo—e la prega, affinché accompagni ai suoi versi […] quel suono di cui le Piche misere sentiro lo colpo tal, che disperar perdono (Purg. 1.10–12). Dunque mentre, come è noto, rilegge l’episodio ovidiano in chiave liturgica, il poeta dà anche delle chiare indicazioni sul fatto che si tratta di una rilettura imbevuta di melodia: cioè una lettura in cui la musica è componente indispensabile del dramma che qui si vuole rappresentare e del significato profondo che a questo dramma si vuole attribuire.4 Si potrebbe dunque dire che è Dante stesso a suggerire l’idea che le citazioni liturgiche disseminate nella seconda cantica abbiano anch’esse una loro valenza semantica, complementare alla parola, e dunque che implicitamente ci inviti a considerare le melodie di un salmo, un inno o un’antifona anch’esse come eventi significativi, non solo meramente coreografici, del dramma di espiazione che qui si rappresenta. Ma c’è di più. Nella Commedia non sono solo i riferimenti alla musica liturgica ad avere una funzione drammatica, ma, più in generale, ogni evento performativo contenuto nel testo. Questa idea, cui Dante non accenna, ce la suggeriscono invece gli studiosi che si sono occupati della questione della performance nel poema dantesco. A questo punto la lista dei riferimenti musicali con funzione drammatica si allunga, [End Page S111] visto che ad essa vanno necessariamente aggiunti anche episodi come, per esempio, il tanto discusso Vexilla regis prodeunt inferni di Inferno 34 o l’altrettanto controverso Amor che nella mente mi ragiona di Purgatorio 2, per non dire della musica nel Paradiso, cui si è fatto riferimento usando il termine “unmusical”.5 Alla luce degli studi sulla performance, anche questi riferimenti, come quelli liturgici, sono performativi e quindi hanno una funzione drammatica accuratamente espressa attraverso la musica. Ne deriva di conseguenza che, anche per questi episodi, la musica debba avere un significato profondo; in altre parole, anche per questi riferimenti la musica non è mera coreografia, ma significa e dunque diventa una componente indispensabile del vasto dramma della conversione che la Commedia intende rappresentare. Per la critica...
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