ILPASSERO SOLIT ARIODI LEOPARDI E UN SONETTO DEL MOLZA
1978; Taylor & Francis; Volume: 33; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.1179/its.1978.33.1.77
ISSN1748-6181
Autores Tópico(s)Italian Literature and Culture
ResumoIn una comunicazione al I Convegno di studi leopardiani, tenutosi a Recanati nel 1962, Gioacchino Paparelli, nel proporre egli stesso un antecedente settecentesco del Passero solitario, elencava i vari testi poetici fino allora citati ‘non tanto quali fonti dirette, quanto come puri e semplici antecedenti’ del canto leopardiano: ‘il Salmo CI, 8: Vigilavi, et factus sum situt passer solitarius in tecto’; il sonetto del Petrarca: ‘Passer mai solitario in alcun tetto | non fu quant'io; con I'altro: Vago augelletto che cantando vai {cui andrebbero aggiunte almeno le due quartine di Quel rosigniuol, che Sì soave piagne}; i versi del Pulci, Morgante, XIV, 60: La passer penserosa e solitaria | che sol eon seco starsi si diletta; lO strambotto di Pamfilo Sasso: Come fa il passer solitario in volo, | piangendo la mia cruda e triste sorte; il capitolo di Benvenuto Cellini sulla prigione: Cantava un passer solitario forte | sopra la rocca; e — meno noto, ma forse più direttamente legato al tema leopardiano — il sonetto di Giovanni Botero: Gentil augel, che su solingo tetto’. Cui si sarebbe dovuto aggiungere il sonetto bruniano Mio pàssar solitario, a quelle parti, collocato in una sezione preliminare dei dialoghi De l'inftnito, universo e mondi e riutilizzato, con varianti, nel dialogo IV della prima parte de Gli eroici furori. Quanto all'antecedente settecentesco, il Paparelli proponeva un componimento, intitolato La passera solitaria, del paeta ligure Ambrogio Viale (1770–1805): nome che non compare tuttavia nello Zibaldone o in altre opere Ieopardiane (come neppure nel Catalogo a stampa della Biblioteca leopardiana), mentre manca nel componimento stesso l'analogia tra l'uccello e il poeta, su cui si impernia invece l'idillio del Passero solitario.
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