La magia degli altri, e la nostra. Ernesto De Martino e le tecniche della presenza
2013; FrancoAngeli; Issue: 2 Linguagem: Italiano
10.3280/para2013-002006
ISSN2035-357X
Autores Tópico(s)Linguistic Studies and Language Acquisition
ResumoIl saggio rilegge la teoria della magia delineata da De Martino ne Il mondo magico. Piu precisamente, esamina il concetto di e interpreta il campo della - con la sua polarizzazione fra la soggettivita del soggetto e l’oggettivita dell’oggetto - come un effetto peculiare del ritualismo magico. Il saggio formula quindi un problema o un’ipotesi piu generale concernente la natura rituale di tutte le forme di soggettivita come anche di oggettivita. In questo senso, qualunque modalita di evocazione e di inquadramento rituale di una forma di soggettivita e oggettivita in qualche modo stabilizzata e condivisa rappresenterebbe una forma di magia. Storicamente e geograficamente, tali modalita tendono a differire fortemente l’una dall’altra. Nel mondo magico la labilita della evocata e in primo piano, mentre scivola sullo sfondo nel caso di tutte quelle (come quelle a cui si affida quotidianamente l’Occidente contemporaneo) che si presentano non piu o non semplicemente come tecniche della presenza magiche. Da questo punto di vista, resta da riflettere e da mostrare, da un lato, perche operata dalle delle popolazioni non letterate comporta l’instabilita costitutiva della evocata; e dall’altro lato, che cosa mitiga o forclude, nelle popolazioni letterate, l’esperienza della stessa labilita, che con tutta probabilita e ben lungi dall’essere assente o definitivamente esorcizzata. La nostra ipotesi riguarda la differenza tra della basate sulla voce e l’evocazione e quelle basate sulla scrittura, ovvero Sugli effetti di questa trascrizione della labilita strutturale della voce.
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