Khalid arriva a Bologna
2008; Johns Hopkins University Press; Volume: 2008; Issue: 2 Linguagem: Italiano
10.1353/sir.0.0000
ISSN1554-7655
Autores Tópico(s)Italian Social Issues and Migration
ResumoKhalid arriva a Bologna Alessandro Carrera (bio) In un'isola tagliata col coltello, città del vostro Sud,orecchini d'osso pendevano dai lobi di quattro mie sorelled'altopiano. Gente in tuta puzzava di benzina e proteggevai motori dalla sabbia. Io mangiavo in pentolini scrostati, seduto sul gradino della strada, sporco di catrame e pesantedegli attrezzi. Corso via da casa, di furia e di tempesta,ricordavo il sole rompersi a grani tra stuoie di stecche,i quartieri svenati, marci, morti, e le colline disboscate. Donne ridevano un riso che spariva, la strada incanalavaun vento d'olio, grasse navi suonavano motori con sordina.Quattro mogli perdute, fiamme dei miei occhi, mi lanciaronocaute un'occhiata, senza farsi vedere a voltarsi per me. Dicevano che il nostro bar era la base dello spaccio,dava scandalo ai bambini della scuola qui vicino.Hanno raccolto le firme, un migliaio, e a mia figliachiamata in questura le han detto di chiudere un mese. Clienti da vent'anni mai più visti, e loro si son presitutto il bar. Adesso la gente fa l'arco quando passa,tira i bambini che non guardino, e a parte quattroo cinque pensionati non viene più nessuno che conosco. L'altro giorno ero seduta pensierosa, uno m'ha fissatoe poi m'ha detto: "Hai l'espressione di mia madre".Dove vanno d'inverno, quando chiudo? Dove dormono? Non so.Ci son taxi che li portano in campagna, avranno i loro posti. Era l'ora che ogni stretto è Gibilterra accesa. Gli occhimi bruciavano di ossidrico, nuvole pesanti, lente goccecalde, mosche che friggevano sui neon, ma poi una sorellasi è fermata, e mi batteva il cuore a guardarla da uomo. Avrà avuto sedici anni, una goccia di aranciata le colavadalla bocca, le braccia un paio d'ali di cotone rammendato,e chiare le piante dei piedi. Non posso comprarvi néadesso né mai, non fissatemi negli occhi che mi ammazzo. [End Page 50] Faccio il turno di notte, mi offrono da bere, non devostare in piedi né seduto, il bar non tiene sedie, fannoapposta così non perdo tempo, ma io so stare in piedi,non mi stanco a stare in piedi, cammino su sterrati e sull'asfalto, scalcio i sassi che a voi vi fanno male,ascolto, porto orecchie grandi e fini, di giorno tenetevil'Europa, la notte è quando l'Africa va in cielo. Cittàdel vostro Nord, spaccato come vetro, mi fermate? Poi è passata la volante e gli ha detto di spostarsi.Ha strisciato due macchine e sono corsi fuori dalle casea picchiarlo e gridargli parole, lui diceva che pagava,a settembre gli fanno il processo. Ha ammazzato qualcuno? Balbettava, lo tastavano dovunque, gli hanno tolto le scarpecon quel freddo, fatto aprire la bocca, cercavanodroga nascosta tra i denti, può darsi che ci fosse,quando spacciavano i soliti italiani nessuno protestava. Io non sono il loro angelo custode. E poi non gli importadi noi, argomenti non ne hanno e non mi chiedono mai niente.Mi fa pena vederli tutti in fila, a dieci a dieci a boccaaperta, i poliziotti che gli abbassano la lingua con le pile. Spero che mio padre sia vivo, che le sue mogli dicanodi lui che è una montagna d'uomo, che battano i piedinel ballo e che il pozzo delle capre non sia asciutto,che beva il suo latte e che comandi, scuotendo il bastone di padre cacciatore, padre mungitore, padre di bastonie di montoni—tu che ballavi tra le pergole con il passodei vincitori, fammi scendere un poco nel tuo sonno,è più forte del mio. Mi perdoni? E io, io ti perdono? Dammi del latte bollente, signora, scaldami sul fuocouna brioche e quattro uova, l'harissa ce l'ho io, mettiun cucchiaio di olio d'oliva che anche quello mi dà caldo,fammi spargere il pepe nel latte, al venerdì una birra, [End Page 53] non dovrei ma è festa al mio paese il venerdì, un giornole quattro sorelle mi arrivano a casa, un giorno porto voiche non siete mai nati, che per morire siete troppo fini,che avete muri e non...
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