Artigo Revisado por pares

Gente sciupata e superba. Motivi privati dell'interventismo intellettuale nella Grande Guerra: Serra, Gadda, Soffici, Jahier

2004; Johns Hopkins University Press; Volume: 119; Issue: 1 Linguagem: Italiano

10.1353/mln.2004.0070

ISSN

1080-6598

Autores

Giuseppe Tosi,

Tópico(s)

Educational and Social Studies

Resumo

Le ripercussioni dello scoppio della prima guerra mondiale radicalizzano, sul versante italiano, l'opposizione tra neutralità ed intervento e spodestano i termini del conflitto sociale prevalenti nel periodo precedente. Di fatto, nei dieci mesi che intercorrono tra la comunità d'agosto e il radioso maggio, la partecipazione italiana alla guerra richiede di ricomporre d'autorità le tensioni sociali interne potenzialmente disgregatrici che, nei suoi risvolti politici rilevanti, si configura come la premessa di un controllo autoritario sulla nazione. 1 Ai termini classici della dialettica sociale come scontro di classe, [End Page 84] si sostituisce, pertanto, una polarizzazione ideologica che prospetta da una parte l'integrazione coercitiva all'interno del sistema politico minacciato da un nemico esterno e dall'altra la frantumazione sociale della rivolta di classe orchestrata da un nemico interno. Se questa polarizzazione richiede un ordine refrattario ad ogni forma di dissenso non può, tuttavia, fare a meno di un consenso diffuso sollecitato perciò dalla pubblicistica interventista di una guerra presentata come necessità, mito ed evento assoluto. Il grande processo di riconversione politica che si attua nel periodo della neutralità richiede l'impiego degli intellettuali 2 verso i quali s'indirizza quella che è quasi una chiamata all'ordine, una delega alla gestione del dissenso—specie quello di origine piccolo-borghese, comune a tanti membri dell'ufficialità. Questa riconversione all'ordine, anche nella sua varietà di registri, denuncia un uso politico interno della guerra ed evidenzia, nella nuova figura dell'intellettuale in grigioverde, il rifiuto, per lo più volontario da parte di quest'ultimo, di qualsiasi istanza individualistica. 3 In questo senso l'intellettualità piccolo-borghese viene integrata e subordinata al fine di poter svolgere un [End Page 85] ruolo di mediazione tra le èlites e le masse già sottoposte ad un processo di militarizzazione ma ancora ostili all'omologazione ideologica reclamata dalla nazione in armi. All'intellettuale in uniforme viene richiesto, tramite la sua nuova investitura autoritaria che la guerra permette, di svolgere un lavoro di saldatura delle "spaccature verticali di classe della società italiana d'anteguerra in una continuità orizzontale nazional-corporativa." 4

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