L'angoscia e la rivoluzione: Bernardo Bertolucci e il cinema di poesia
1993; Johns Hopkins University Press; Volume: 108; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.2307/2904694
ISSN1080-6598
Autores Tópico(s)Linguistic Studies and Language Acquisition
ResumoIi cinema di Bernardo Bertolucci ha una qualita curiosamente elusiva. Popolato di citazioni e allusioni, ha provocato e provoca una altrettanto affollata ricerca critica, spesso fuorviante, tesa nel passato piu che altro a ricostruirne le fonti, a rilevarne gli autobiografismi o a decifrarne i simboli. In molti dei film di Bertolucci (in particolare nella fase che va dall'esordio nel 1962, a Novecento, del 1976), la proliferazione di immagini 'prese in prestito' (o presunte tali) da altri testi-cinematografici e altro-seduceva, incatenava: forse per questo motivo, di nessun altro regista della sua generazione (penso a Marco Bellocchio o ai fratelli Taviani), si e scritto subito tanto e in tante lingue.2 L'ardore di tanti critici (appassionatamente alla ricerca di possibili debiti contratti dall'autore parmense nei confronti di altri cineasti, di letterati, di pittori ecc.), per6, ha spesso offeso il discorso bertolucciano, perche ne ha svalutato la complessita e ne ha ridotto la polivalente autonomia. II corpus testuale della sua cinematografia e senza dubbio disseminato di allusioni, contaminazioni e citazioni-cinematografiche e non cinematografiche-, ma e pregiudicante e limitativo avvicinarsi ad esso solo con l'idea di denunciarne le fonti o gli autobiografismi. La questione va allargata, d la Bertolucci, a una piu articolata e critica riflessione sul ruolo dell'autore e sul
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