D'Annunzio, Duse, Wilde, Bernhardt: il rapporto autore/attrice fra decadentismo e modernita
2002; Johns Hopkins University Press; Volume: 117; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.1353/mln.2002.0013
ISSN1080-6598
Autores Tópico(s)Historical Art and Culture Studies
ResumoNegli anni della fine del secolo e nel primo decennio del novecento, l'attrice, più che l'attore, assunse un ruolo fondamentale nei teatri, e fu la figura della prima donna ad attrarre le folle e a galvanizzare i critici. Le attrici Sarah Bernhardt (1844-1923) e Eleonora Duse (1858-1924) raggiunsero infatti una fama di proporzioni mitiche. Gli anni del trionfo delle cosiddette prime donne sono gli stessi anni in cui in Francia, in Italia e in Inghilterra nascono il suffragismo e il femminismo organizzato, e anche nella letteratura si dibattono accesamente il ruolo della donna nella società e il rapporto tra i sessi. Nel contesto del dibattito di fine secolo sulla donna, la figura dell'attrice ha un ruolo ambiguo e complesso. Le attrici, e soprattutto "mostri sacri" come la Bernhardt e la Duse, che erano anche donne-impresario con compagnie proprie e controllavano tutti i dettagli delle regie, sembravano simboli della "donna nuova" e della capacità della donna di essere indipendente e di affermarsi professionalmente. 1 Inoltre esse erano le uniche donne a proposito delle quali si adoperava abitualmente la parola "genio," fatto eccezionale in un'epoca in cui si riteneva che il genio fosse una potenzialità esclusivamente maschile. [End Page 115]
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