Le armi e le lettere nell'educazione del signore nelle corti padane del Quattrocento
1987; Volume: 99; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.3406/mefr.1987.2916
ISSN2036-0266
Autores Tópico(s)Historical and Literary Analyses
ResumoAntonia Tissoni Benvenuti, Le armi e le lettere nell'educazione del signore nelle corti padane del Quattrocento, p. 435-446. La situazione socio-culturale delle corti padane nel Quattrocento anticipa alcuni problemi - e le relative soluzioni - che saranno propri delle corti europee rinascimentali : corne, per esempio, nell'ambito del rapporto potere-cultura, la conquista del principe da parte delle lettere, o meglio, della nuova cultura umanistica. Oltre all'opera degli educatori di professione, spesso reclutati tra gli umanisti più famosi (esempio eccelso Guarino a Ferrara) è interessante studiare l'attività di quei letterati che si affiancano al principe corne consiglieri culturali, proponendogli, quali modelli di vita, in traduzioni appositamente allestite, le Vite di Plutarco, le Orazioni di Isocrate o la Ciropedia di Senofonte. In proposito si è preso ad esempio il rapporto tra M. M. Boiardo ed Ercole d'Este. La figura del (v. rétro) principe letterato, che s'impone poi in tutta Europa, si incarna perfettamente in Francesco I re di Francia, non a caso lodato appunto per il suo amore per le lettere e i letterati dal Castiglione nel Cortegiano.
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