An Electron Microscopy Study of Leaf Vein Tumours from Maize Plants Experimentally Infected with Maize Rough Dwarf Virus
1966; University of Florence; Volume: 19; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.1080/00087114.1966.10796201
ISSN2165-5391
Autores Tópico(s)Plant Disease Resistance and Genetics
ResumoClick to increase image sizeClick to decrease image sizeRIASSUNTONelle neoplasie nervali delle foglie di piante di mais infettate sperimentalmente con il virus del nanismo ruvido, si rilevano varie alterazioni ultrastrutturali, sia nelle cellule in cui si possono osservare particelle di virus, sia nelle cellule mesofillari vicine alle neoplasie nervali.Una delle alterazioni ultrastrutturali più precoci delle cellule mesofillari consiste nella comparsa di numerose vescicole nella porzione peristromatica dei cloroplasti. La presenza di particelle di virus nelle cellule determina invece alterazioni più pronunciate, accompagnate probabilmente da uno squilibrio osmotico. Infatti, dapprima i dischi dei grani si rigonfiano e perdono molte volte la loro possibilità di evidenziazione, successivamente avviene la rottura della membrana che delimita i cloroplasti, cosicché grani e lamelle finiscono col degenerare, sparpagliandosi per il citoplasma.Nelle cellule delle neoplasie più giovani sono facili ad osservarsi particelle « immature » virus-simili, mentre inizia la differenziazione di viroplasma.Al viroplasma potrebbe venire attribuita importanza per la morfogenesi dei virus.Nelle neoplasie più adulte divengono manifeste altre alterazioni. La parete di molte cellule, infatti, si accresce con introflessioni digitiformi che si proiettano nel lume cellulare. Nella massa citoplasmatica compaiono numerosi tubuli, di ancora ignota funzionalità ed origine, nel cui interno sono allineate in lunga fila numerosi virus, molti dei quali si trovano anche all'esterno dei tubuli, e ad essi strettamente addossati in spirali, così da formare quasi un manicotto.A mano a mano che nelle cellule delle neoplasie il citoplasma diviene sempre più scarso, il viroplasma si fa più lasco, i virus addossati all'esterno dei tubuli si distaccano, sparpagliandosi nel lume cellulare.In seguito i tubuli si aprono, lasciando uscire le particelle di virus. Il viroplasma diviene ancora più lasco e perde probabilmente la capacità di formare nuovi virus, cosicché nel lume cellulare sono ora abbondanti i nucleoidi, oltre a numerose guine proteiche, che risultano particolarmente numerose alla periferia del viroplasma.In alcune cellule delle neoplasie più vecchie il viroplasma, anziché divenire più lasso, si trasforma in una massa compatta, mentre i virus si aggregano in formazioni pseudocristalline.
Referência(s)