S. Timoteo e il suo Martyrium sulla via Ostiense
1990; French School of Rome; Volume: 102; Issue: 2 Linguagem: Italiano
10.3406/mefr.1990.1693
ISSN1724-2134
Autores Tópico(s)Libraries, Manuscripts, and Books
ResumoGiovanni N. Verrando, S. Timoteo e il suo Martyrium sulla via Ostiense, p. 845-864. Approfondendo la storia del martire Timoteo e del suo Martyrium sono emerse alcune ipotesi di soluzione alle varie questioni ancora aperte. Dall'analisi delle fonti è risultato che la popolarità del martire nel V-VI secolo subisce una battuta d'arresto. Il suo Martyrium sulla via Ostiense incomincia ad essere trascurato fino a diventare inagibile. Si rende indispensabile trasportarne i resti nella basilica di S. Paolo. Tale traslazione, sebbene sia ignorata dalle fonti, deve ritenersi sicura. Essa andrebbe presupposta nella I metà del VII secolo, ovvero dopo l'erezione di una cripta ad opera di Gregorio I (f 604) e la testimonianza degli Itinerari che attestano la nuova situazione topografica. Questa evoluzione, (v. retro) ricomposta sull'analisi dei documenti, trova perfetto riscontro con lo stato di un monumento scoperto nel 1961. Si tratta di una piccola catacomba, nella quale si è rivelata la tomba di un martire, rivalutata dall'opera di papa Damaso e onorata da sepolcri devozionali, ma trascurata e abbandonata nel periodo successivo, dopo averne prelevato i resti del martire.
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