Papillomavirus umano (HPV): ricerca e genotipizzazione su liquido seminale
2014; Springer Science+Business Media; Volume: 10; Issue: 2 Linguagem: Italiano
10.1007/s13631-014-0048-0
ISSN2039-6821
AutoresAnna Laura Gambardella, Simona Domenica Marino, Marianna Salierno, Marianna Calafati, Attilio Rosolia,
Tópico(s)Urological Disorders and Treatments
ResumoIl papillomavirus umano, conosciuto anche con l’acronimo HPV, è un virus a trasmissione sessuale molto frequente nella popolazione femminile e maschile. Esistono differenti genotipi di questo virus, alcuni dei quali considerati ad alto rischio oncogeno perché collegati all’insorgenza di patologie a carattere tumorale, tra le quali il carcinoma del collo dell’utero; altri, invece, sono definiti a basso rischio perché non legati a patologie oncogene, ma responsabili di lesioni cervicali, verruche e condilomi ano-genitali. L’uomo rappresenta un’importante riserva del virus e ha un ruolo significativo nella trasmissione e nella persistenza della malattia neoplastica nella donna, in particolare in rapporto al genotipo del virus infettante. Studi sperimentali dimostrano, inoltre, che l’HPV può essere causa di infertilità alterando le caratteristiche morfologiche degli spermatozoi e pregiudicandone l’innesto all’interno dell’ovocita. L’infezione genitale da HPV nell’uomo è spesso asintomatica, non sempre le lesioni sono clinicamente evidenti, ma evidenziabili solamente con peniscopia o con indagini molecolari per la ricerca del DNA virale. L’importanza della diagnosi e del trattamento delle lesioni da HPV nell’uomo è confermata dall’evidenza che il rischio più significativo per la neoplasia cervicale è la presenza della condilomatosi genitale nel partner maschile. Obiettivo di questo studio è stato la ricerca e la tipizzazione dell’HPV in campioni di liquido seminale provenienti da pazienti inclusi in protocolli di riproduzione assistita. Lo studio è stato condotto su una popolazione di 56 pazienti sottoposti ad accertamenti preliminari per i trattamenti di riproduzione assistita. L’analisi molecolare per la ricerca del DNA virale è stata effettuata su acidi nucleici estratti da campioni di liquido seminale. Successivamente è stata effettuata la genotipizzazione dei principali papillomavirus mediante PCR e ibridazione inversa su striscia di nitrocellulosa (Innogenetics, Gent, Belgio). Le analisi effettuate hanno evidenziato la positività al test in 17 pazienti su 56 (30,36%). Di questi, 14 sono risultati positivi a virus ad alto rischio oncogeno e 3 a basso rischio. La tipizzazione dei principali papillomavirus ha rivelato la presenza del genotipo 51 ad alto rischio in 7 pazienti su 17 (41,18%), del genotipo 11 a basso rischio in 3 pazienti (18%), mentre i restanti 7 pazienti hanno mostrato i genotipi: 16, 52, 31/53, 6/52 (alto rischio), 66 e 69/71. Sebbene non sia completamente chiaro il ruolo dell’HPV nell’uomo, le infezioni sub-cliniche del pene sono implicate nell’infertilità e nella carcinogenesi genitale in entrambi i sessi. Il presente studio ha mostrato una significativa percentuale (30,36%) di soggetti asintomatici risultati positivi alla ricerca del papillomavirus nel liquido seminale. Inoltre, l’82% di questi ha presentato un genotipo ad alto rischio oncogeno. Negli uomini non si dispone di un test preciso per valutare le infezioni da HPV e l’esame citologico non trova applicazione nella sfera andrologica. La ricerca e tipizzazione del virus può condurre con certezza alla diagnosi e stima del rischio oncogeno; pertanto, è auspicabile che tale esame rientri a breve nei protocolli diagnostici.
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