Epistolae duorum amantium: nuovi paralleli testuali per gli inserti poetici
2008; Volume: 18; Linguagem: Italiano
10.1484/j.jml.3.23
ISSN2034-645X
Autores Tópico(s)Historical, Literary, and Cultural Studies
ResumoAd Abelardo ed Eloisa e stato attribuito da alcuni studiosi l’epistolario scoperto da Dieter Schaller nel manoscritto 1452 della Bibliotheque municipale di Troyes (XV sec.): sono piu o meno 113 lettere o estratti di lettere trascritti nel 1470 a Clairvaux sotto il titolo Ex epistolis duorum amantium (EDA), non si sa se originale o redazionale. I corrispondenti sono siglati V e M, interpretati come Vir e Mulier, e pur nella discontinuita di lettere trascritte con molte omissioni e collocate in una serie probabilmente diversa da quella originale, tracciano in prosa alternata a versi il disegno di una storia d’amore fra due persone fisicamente distanti. Sul codice le aveva trascritte il filologo e teologo Giovanni de Vepria (fr. La Voire, vallone Woevre, presso Verdun), successivamente diventato priore dell’abbazia (1480–1499), che le aveva trovate forse al Paracleto, il monastero femminile un tempo diretto da Eloisa, dove era confessore un suo confratello di Clairvaux. Le trascrive operando molti tagli di diversa lunghezza che segnala accuratamente, limitando probabilmente la scelta agli elementi piu utili all’esemplificazione dell’arte epistolare: il manoscritto infatti contiene altri estratti da raccolte di lettere – tutte autentiche – e dunque rivela un preciso progetto didattico, pubblico, o privato. Queste epistole sono state edite da Ewald Konsgen nel 1974 con un’attribuzione dubitativa ai due celebri amanti Eloisa e Abelardo, fondata su una serie di elementi come la differenza stilistica e linguistica fra le lettere dell’uomo e quelle della donna, analogie significative e numerose con le lettere dell’epistolario “autentico,” e alcuni riferimenti biografici
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