Prospettive giuridiche per la valorizzazione delle terre civiche in Sardegna
2001; Firenze University Press; Issue: 31 Linguagem: Italiano
10.13128/aestimum-6522
ISSN1724-2118
Autores Tópico(s)Legal and Labor Studies
ResumoChi si avvicini dall’esterno al problema degli usi civici puo essere portato a pensare che si sia in presenza di un istituto anacronistico, superato, forse inutile, insomma un retaggio feudale senza senso. Anche io che pure faccio il magistrato da 30 anni, prima di avvicinarmi agli usi civici a causa della nomina a Commissario per gli usi civici della Sardegna, la pensavo piu o meno nello stesso modo, sicuramente per ignoranza della materia che non si studia all’universita e di fronte alla quale la maggior parte degli stessi operatori del diritto storce il naso, come si fa di fronte alle cose che non si conoscono e delle quali, forse, si diffida anche per non volere ammettere la mancanza di conoscenza. Se cosi, come io ho constatato, la pensano gli operatori del diritto, puo essere facile capire come la puo pensare tanta gente comune e cioe quella parte della popolazione che, sempre per ignoranza o mancanza di vera e propria cultura nel senso piu nobile del termine, e portata ad avvicinarsi al problema degli usi civici con lo spirito di chi vede la natura come oggetto da depredare piuttosto che come ambiente del quale e consentito godere soltanto nei limiti in cui non se ne abusa e non si alterano le risorse, in sostanza nel limite in cui si rispettano i diritti di tutti gli altri appartenenti alla comunita di usarne nello stesso modo e nelle stesse forme. E noto che gli usi civici, molti dei quali risalgono al medio evo, sono, di massima, diritti di godimento sotto varia forma (pascolo, caccia, macchiatico, legnatico, semina) da parte dei membri di una certa comunita (che non sempre coincidono con la popolazione del Comune) di terreni di proprieta del Comune o di terzi (di massima aventi titolo dagli antichi signori feudali) o anche eventualmente di altri Comuni (in tal caso si hanno dei “diritti promiscui”, in quanto ne benefi-
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