Il personaggio tabucchiano tra realtà e finzione
2015; SAGE Publishing; Volume: 49; Issue: 3 Linguagem: Italiano
10.1177/0014585815595342
ISSN2168-989X
Autores Tópico(s)Italian Literature and Culture
ResumoIl presente saggio intende presentare la tematica della costruzione del personaggio letterario di Antonio Tabucchi (1943–2012), da Piazza d’Italia (1975) a Tristano muore (2003), particolarmente alla luce del supporto critico metodologico fornito da Seymour Chatman in Story and Discourse (1978) e alle nozioni di narratore nascosto ( covert) e narratore palese ( overt). Nonostante i numerosi contributi sull'opera tabucchiana apparsi su questa tematica negli ultimi anni, probabilmente lo studio più esaustivo sul rapporto autore–personaggio in seno alla sua opera resta Antonio Tabucchi: navigazioni in un arcipelago narrativo (2002) di Brizio-Skov. Inoltre, se la critica si è finora maggiormente soffermata sul rapporto tra Tabucchi e Fernando Pessoa (1988–1935), nel presente saggio viene piuttosto sottolineato il rapporto di analogia esistente con Luigi Pirandello (1867–1936) per quanto concerne la creazione del personaggio letterario. Un personaggio inteso come “fantasma” o entità “in cerca d'autore” che rimanda alla memoria le “fantasie umbratili” tabucchiane. Attraversando un secolo di storia, si è potuto osservare il ripresentarsi di una poetica che ha costantemente presentato spunti originali sul rapporto autore–personaggio, e analizzare quanto il contributo tabucchiano abbia influito su nuove generazioni di scrittori, come dimostra l’esempio di Andrea Bajani (1976).
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