SGUARDO ALLA VEGETAZIONE DEL TRAVERTINO DI BASSANO IN TEVERINA (ORTE)
1970; Taylor & Francis; Volume: 25; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.1080/00837792.1970.10669928
ISSN2169-4060
Autores Tópico(s)Plant Ecology and Soil Science
ResumoRIASSUNTO L'autore ha trovato una notevole analogia fra le fitocenosi omologhe di Bassano in Teverina (scalo) e di Tivoli, sopportate dallo stesso tipo di travertino, e mostra in dodici specchi di rilevamento la composizione delle prime (osservando, con l'occasione, che i due metodi di rilevamento di RAUNKIAER e di BRAUN-BLAKQTJET possono condurre a resultati quasi concordanti). Le stazioni più interessanti fra quelle rilevate sono: a. platea di travertino vergine (litosuolo) crostoso con vegetazione pioniera, dai primi stadi a licheni crostosi e microcormoidi fino a un suffruticeto di camefite delle «steppe montane mediterranee »;b. petraie e granulati (antropici) con erbai misti, «microflora» etc.c. fenditure con fanerofite, dominate da Cercis e Ruscus; d. roccia scalinata (antropica) acquitrinosa, con Salix sp. e Populus sp. In margine prende forma un bosco di Quere us pubescens e Qu. cerris probabilmente indirizzato verso un proclimax. Confrontando le vegetazioni delle due località, l'autore rileva che la specializzazione conseguente all'identità edafica, in severe condizioni generali, determina la presenza sulle due placche di travertino di alcune medesime piante rare forse peculiari di questo suolo nella regione: Andropogon gryllus, Orchis coryophora, Aethionema saxatile, Hornungia petraea, Sedum caespitosum, Trigonella monspeliaca, Hippocrepis ciliata, Linaria rubrifolia, Valerianella mum. fida, etc., e che il travertino esercita un determinismo spiccato sulle fitocenosi regionali, producendo anche un abbassamento dei limiti altimetrici inferiori della biocora montana. Ma la distanza (65 km) e mezzo grado di latitudine più boreale (a parità di altitudine e di distanza dal mare) producono un sensibile maggior continen- talismo-montanismo nelle fitocenosi di Bassano, con sorprendente abbondanza di Satureja montana, Alyssum montanum, Yerbascum pulverulentum, etc., che a Tivoli non si trovano, e di Unum tenmfolium, Anthyllis vulneraria, etc., che a Tivoli si trovano soltanto a quote più elevate. Per il rimanente, domina il componente «mediterraneo» con la ripetizione dei popolamenti termoeliofili di Tivoli. Notevole anche a Bassano la presenza del Oercis siliquastrum, ancora spontaneo. Vi si trova anche la Santolina etrusca (su detriti), scesa forse dalla regione amiatina. L'autore conclude rilevando la difficoltà di classificare le specie osservate in gruppi significativi, auspicando di poter in futuro dare un preciso significato a ciascuna di esse, secondo le vedute di NEGRI.
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