I Citisi italiani della sezione « Tubocytisus » DC
1976; Taylor & Francis; Volume: 30; Issue: 2 Linguagem: Italiano
10.1080/00837792.1976.10670051
ISSN2169-4060
Autores Tópico(s)Plant Parasitism and Resistance
ResumoRiassunto La presente revisione riguarda le specie italiane di Cytisus sectio Tubocytisus, ed inoltre alcune specie europee strettamente affini. La scelta di subordinare questa sezione al genere Cytisus, rifiutando quindi il genere Chamaecytisus Link, è giustificata con considerazioni morfologiche e sierologiche. La sezione ha il suo centro di diffusione nel basso bacino danubiano; la distribuzione generale ed il numero di specie presenti in diverse regioni è data in fig. 1. I principali taxa discussi sono: C. hirsutus (di cui si considera sinonimo C. supinus), del quale è data una nuova diagnosi. Esso presenta in Italia tre varietà, oltre alla tipica: var. hirsutissimus (Koch) Boissier, una razza meridionale presente anche nella penisola balcanica ed in Turchia; var. proteus (Zum.) st. nov., una forma a fiori rossi; presente in Piemonte e Lombardia, ed inoltre in Svizzera, Ungheria, Turchia e forse altrove; var. polytrichus (Bieb.) Briq., razza orofila sudeuropea con portamento prostrato, foglie piccole e fiori lungamente peduncolati. Inoltre, è descritta la subsp. pumilus (DeNtrs.) Briq., pianta prostrata, con peli appressati, delle Alpi Marittime, morfologicamente molto vicina alla subsp. bosniacus della Bosnia, alla subsp. leiocarpus della Transilvania, ed al C. wulfii della Crimea e del Caucaso. C. gallicus Kerner, ignorato dalle Flore recenti, perché subordinato all'ambiguo C. supinus L., è rivalutato; è una specie microsomatica, con fusti prostrati radicanti, che vicaria C. hirsutus in Francia e Spagna. È esposta un'analisi biometrica (fig. 6) ed una nuova diagnosi. Sono date mappe di distribuzione di tutte le entità discusse (figg. 2–5). In una sintesi sistematica della sezione (schematizzata in fig. 7), C. ratisbonensis è considerate come forma primitiva, presente in un'area molto vasta, centrale rispetto all'areale della sezione; esso è morfologicamente costante; il suo numero cromosomico (2n = 48) corrisponde al numero base della sezione. La serie C. hirsutus ssp. pumilus, ssp. bosniacus, ssp. leiocarpus, C. wulfii, distribuita sulle montagne dell'Europa meridionale, potrebbe rappresentare una distribuzione relitta, ed avere un progenitore comune con C. ratisbonensis. Tutte queste entità hanno indumento appressato e fiori in racemo foglioso, caratteri che possiamo supporre primitivi nell'ambito della sezione. C. hirsutus ssp. hirsutus è senza dubbio un'entità derivata; ha una distribuzione molto ampia, una grande variabilità morfologica, numero cromosomico variante da 48 a 100. La ssp. glaber può essere o un anello di congiunzione fra C. hirsutus e C. ratisbonensis, o il prodotto di una più recente ibridazione, o di introgressione. Dei numerosi taxa che si segregano ai limiti geografici od ecologici della distribuzione di C. hirsutus, alcuni non sono ancora stabilizzati (la montana var. polytrichus, la meridionale var. hirsutissimus) altri sono invece costanti e nettamente differenziati (l'occidentale C. gallicus, il sud-alpino C. purpureus). Il trans-adriatico C. spinescens è invece più probabilmente legato a C. ratisbonensis. Infine, è fornita la chiave analitica per tutte le entità discusse.
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