Artigo Acesso aberto Revisado por pares

Nuove osservazioni su una glossa botanica mediolatina : citamus 'colchico'

2009; Ljubljana University Press, Faculty of Arts; Volume: 49; Issue: 1 Linguagem: Italiano

10.4312/linguistica.49.1.247-256

ISSN

2350-420X

Autores

Alberto Zamboni,

Tópico(s)

Linguistic Studies and Language Acquisition

Resumo

Il grigion. schiombla, tschiombla ‘colchico’, lombardo alpino or. ciĝám(b)ula, si-, trent.occ. (Giudicarie) čiĝámbọla, segámbola ecc., insieme forse con lo sporadico friul. subalpino siàngala, ven- gono attribuiti nel noto ribelle di V. Bertoldi (1923: §§ 71–3) ad una glossa mediolatina citamus, cito- mus, riportata nel Diefenbach ma piuttosto isolata e possibile cattiva lettura di cart(h)amus (1288, 1304). L’ipotesi passa attraverso un suffissato (e non documentato) *citamŭla, che renderebbe le numerose varianti dialettali attraverso una normale lenizione di -t- > -d- > -ø- (con eventuale refezio- ne tramite -g-) – tratto fonetico estraneo tuttavia al friulano – e si oppone a quella sostenuta in prima istanza da Michael (1905), che pensava ad un *cicamŭla dissimilato da *ciclamŭla, derivato da cyclāmen ‘ciclamino’, i cui fiori hanno somiglianza con quelli del colchico e del croco. Va tuttavia riconosciuta ad Alessio la valorizzazione del meridionale šamo ‘giusquiamo’, solanacea velenosa di lontana tradizione per le sue proprietà farmacologiche (così come per il colchico, una liliacea): una forma, almeno semipopolare, che a mio avviso può esser stata diffusa anche in aree settentrionali, sempre in una variante suffissata *šámula, *siá- che rende facile conto del patrimonio grigionese schiombla (/š/!), lombardo segám(b)ola, meno invece del friulano siángala. Una nuova soluzione che offre il vantaggio di recuperare un filone autonomo ed elaborato di hyoscyamus in un areale alpino sostanzialmente omogeneo.

Referência(s)