Artigo Acesso aberto

Applicazione del Metodo Gemellare nello Studio dell'Enuresi Primitiva

1970; Cambridge University Press; Volume: 19; Issue: 1-2 Linguagem: Italiano

10.1017/s1120962300025634

ISSN

2059-6316

Autores

L. Gedda, Alessandra Alfieri, G. Brenci, L. Reggiani, M. T. Lun,

Tópico(s)

Neuroscience of respiration and sleep

Resumo

L'enuresi primitiva (essenziale notturna) può essere definita come una minzione involontaria che avviene di notte durante il sonno, mentre nel corso della giornata la minzione è normalmente controllata, ed ha perciò caratteri peculiari. Il notare, a volte, nei bambini affetti da enuresi primitiva la concomitanza di piccoli disturbi psichici o emozionali, di piccolo male, di stati di ipervagotonia o spasmofilia, conferma la natura funzionale complessa dell'affezione, sulla quale influiscono in prevalenza turbe della vita psichica o degli interessi affettivi del bambino. Alcuni dei fattori psichici implicati nell'enuresi (mancinismo, infantilismo nei giochi o discorsi, terrori notturni, fobie) possono anche essere considerati come indice di una incompleta maturazione psichica. Non vogliamo qui discutere sull'etiopatogenesi della malattia, che è tuttora piuttosto oscura. La maggioranza degli autori considera l'enuresi primitiva come un disturbo funzionale complesso, non legato ad alterazioni dell'innervazione o della maturazione delle strutture nervose e muscolari preposte alla funzione vescicale, ma piuttosto riportabile ad alterazioni (o ritardo) del meccanismo volontario della minzione. Si parla di enuresi primitiva quando il controllo anche notturno della minzione non è stato raggiunto entro i primi tre anni di vita. Secondo Harrison (1967), a 5 anni l'enuresi è presente nel 15% dei maschi e nel 10% delle femmine, a 9 anni nel 5%. Il disturbo cessa spontaneamente alla pubertà in quasi tutti i casi.

Referência(s)