Come leggere le comunità locali nella Sicilia del tardo medioevo : alcune note sulla prima metà del Quattrocento
2003; Volume: 115; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.3406/mefr.2003.9308
ISSN1724-2150
Autores ResumoNella «Sicilia delle città » che la storiografia sta portando alla luce, e che nel tardo Medioevo sono prevalentemente comunità regie (demaniali), convivono realtà molto diverse. Queste complesse differenze tendono a essere occultate dall’esistenza di un linguaggio istituzionale condiviso, che attiene soprattutto alla fisionomia degli organigrammi locali (le cariche principali, quali sono elettive e quali no) e al funzionamento della giurisdizione. Ma l’uso di questo linguaggio dà esiti diversi a seconda dei contesti, a seconda, soprattutto, delle condizioni politiche della sua applicazione, a loro volta determinate da almeno due tipi di variabili : da un lato, il grado di segmentazione dei corpi politici in seno alle comunità, dall’altro, la fisionomia delle relazioni con la curia regia. In questo modo viene banalizzato il senso dei sistema di cui quello stesso linguaggio è la rappresentazione schematica.
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