Artigo Revisado por pares

PURGATORIO II : IL FASCINO PERICOLOSO DELL' «AMOROSO CANTO» DI CASELLA

2008; SAGE Publishing; Volume: 42; Issue: 2 Linguagem: Italiano

10.1177/001458580804200201

ISSN

2168-989X

Autores

Marco Cerocchi,

Tópico(s)

Italian Literature and Culture

Resumo

Il saggio illustra ed analizza l'ipotesi secondo la quale si potrebbe interpretare l'episodio dell'incontro di Dante con Casella come l'intento del poeta di far risaltare la dolcezza quale elemento caratterizzante del canto in volgare italico, parallelamente allo stile letterario dello stil novo. Nonostante il pellegrino si trovi ormai all'ingresso del posto di espiazione delle colpe di cui si è macchiato sulla terra, luogo di peccato, egli non se ne è ancora distaccato del tutto. Per esprimere con la massima efficacia questo richiamo nostalgico, Dante si serve di una canzone d'amore e ne sottolinea ripetutamente il potere ipnotico della “dolce” musica. L‘«amoroso canto» intonato da Casella è un canto profano, quindi estraneo al regno della purificazione dell'anima. Egli canta da solo, come per esprimere l'attaccamento alle passioni umane che ogni singola anima filtra, rivivive e personalizza nei propri ricordi. Alla stasi di Dante, di Virgilio e delle anime, si contrappone il tempestivo intervento di Catone; essendo lo stato contemplativo della grazia spirituale prerogativa assoluta dei penitenti, occorre che le anime del Purgatorio rinuncino a voltarsi indietro, cioè verso quella dimensione terrena in cui, erroneamente, avevano creduto di poter raggiungere la felicità eterna.

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