La memoria e il tempo nella testimonianza di Simonide (fr. 645 P.; fr. adesp. 947 P.)

2015; Volume: 18; Issue: 1 Linguagem: Italiano

10.3406/gaia.2015.1656

ISSN

2275-4776

Autores

Carlo Brillante,

Tópico(s)

Classical Philosophy and Thought

Resumo

Il saggio esamina due passi della Fisica di Aristotele e il relativo commento di Simplicio, nei quali è messa a confronto la riflessione sul tempo espressa da Simonide e dai pitagorici. I due giudizi presuppongono orientamenti assai diversi sul valore della memoria e quindi sulla funzione svolta dal tempo in rapporto al raggiungimento della conoscenza. Tale forte divergenza è all’origine di un episodio che, secondo la tradizione biografica, ebbe luogo a Olimpia, probabilmente in occasione dello svolgimento dei giochi. Il frammento di Simonide (fr. 645 P.) è quindi messo a confronto con un frammento lirico adespoto (947 P.), che quasi certamente è da attribuire a Simonide. L’opera della Musa che «non gusta solo il presente ma procede mietendo ogni cosa » mostra differenze rilevanti non soltanto in rapporto al modello pitagorico ma anche a quello omerico e mette bene in evidenza l’importanza del tempo nella nuova poetica simonidea.

Referência(s)