Tardigradi dell’Appennino umbro-marchigiano
1994; eScholarship Publishing, University of California; Volume: 17; Linguagem: Italiano
10.21426/b617110362
ISSN1594-7629
AutoresRoberto Bertolani, Roberto Guidetti, Lorena Rebecchi,
Tópico(s)Slime Mold and Myxomycetes Research
ResumoEl/OGEOGHAPHIA - vol‘ XV/I — 1993 (Pubblfcalo I131 oltobre 1994) p II popolamento animale e vegetale de||’Appennino Umbro—Marchigiano Tardigradi dell’Appennino umbro—marchigiano ROBERTO BERTOLANI, ROBERTO GUIDETTI e LORENA REBECCHI Dz'pzzrtz'meI1lo di Biologia Animczle de[l’Um'z1ersz'tz2 dz’ Modem Key words: Tardigrada, Taxonomy, Biogeography, Apennines M.ts, Ra/7zazz0ttz'zz: zzfliizis n. sp. SUMMARY We carried out a faunistic study on tardigrades living in different terrestrial habitats of the Urnbria and Marches Apennines. The investigation led to the identification of 32 species, including Rzmzazzattius afliizzlr that is new to science, and Hypribztr pedrattiz‘ known only for the Marches. The species can be grouped on the basis of their different chorology. In particular, the percentage frequency of the species for most groups is similar to that found in the islands neighbouring Sicily. Moreover, attention is focused on the genus Ramtzzzottius, consi- sting prevalently of species with a limited geographical range and thus significant biogeographical bearing. INTRODUZIONE Diverse specie di Tardigradi possiedono geonernia estremamente arnpia e non di rado distribuzione discontinua. Tali condizioni sono favorite dalla capa- cita di questi animali di entrare in criptobiosi permanendovi anche per lunghi periodi e di percorrere in questo stato notevoli distanze utilizzando una disper- sione di tipo passivo. Appare pertanto evidente il motivo per cui questo gruppo anirnale e stato generalmente trascurato dal punto di vista zoogeografico. Tutta— via, si e lontani dall’aver dirnostrato Che tutte le specie di Tardigradi possiedono notevoli capacita di vita latente; inoltre, ben poco si conosce sulla nicchia ecolo- gica delle varie specie e sulla loro eventuale esigenza di particolari microhabitat in grado di condizionare la loro dispersione. Maggiori conoscenze sono state in- vece acquisite in questi ultirni decenni dal punto di vista sistematicogin conse- guenza di un approfondimento dei criteri tassonornici applicati a questo gruppo animale. Questo ha portato ad un forte incremento delle specie note e soprat- tutto all’individuazione, per una cospicua parte di esse, di una distribuzione geografica limitata. Binda 8: Pilato (1973), analizzando la fauna tardigradolo- gica di alcune piccole isole circurnsiciliane, hanno potuto formulate, pur con le dovute cautele, l’ipotesi Che anche questo gruppo di invertebrati sia in grado di fornire indicazioni utili per considerazioni a carattere biogeografico. I dati che qui riferiarno rappresentano, dopo circa vent’anni, la prima veri- fica di tale ipotesi; essi portano inoltre un contributo alla conoscenza della fauna tardigradologica dell’Appennino urnbro-marchigiano, area finora decisamente poco studiata da questo punto di vista. Infatti, 21 parte i limitati riferimenti di Ra- mazzotti (1945) 6: Maucci (1951-52), le notizie di letteratura sui Tardigradi di Marche ed Umbria provengono esclusivamente da ricerche condotte negli ul- 113
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