Sacerdotesse dalle denominazioni animali: lessico animale e ruolo del femminile nella divinazione (Dodona e Delfi: due studi di caso)

2016; Volume: 16; Issue: 18 Linguagem: Italiano

ISSN

2346-8459

Autores

Giuseppina Paola Viscardi,

Tópico(s)

Historical and Literary Analyses

Resumo

“E una strategia pressoche generale – tra le umane culture – quella di ricorrere a una simbologia animale (e al valore sacrale ad essa attribuito) per conferire una concreta leggibilita al sovrumano e ai possibili rapporti tra questo e il piano umano“ (Mazzoleni, 2009, 21). Riprendo con queste parole l’incipit di un articolo apparso in un recente volume collettaneo dal titolo Animali tra mito e simbolo perche lo ritengo particolarmente utile per introdurre il tema che intendo trattare. Nella stessa introduzione al succitato articolo si legge: “Se consideriamo, tanto per cominciare, l’ambito delle cosiddette tradizioni popolari in Occidente, ebbene e noto che gli animali, variamente umanizzati e variamente inquietanti, la fanno da protagonisti suggestionando letterati illustri (si pensi al grillo di Collodi o al bestiario dei Grimm). Quando poi si caricano di una valenza piu specificamente etico-religiosa, ecco allora il drago luciferino, il mite agnello di Dio, la provvidenziale colomba. Ma con questi ultimi esempi, per non parlare dei serpenti biblici e degli angeli alati, gia entriamo in un ambito piu propriamente evangelico.“ Esulando dal racconto biblico, la colomba e il serpente si ritrovano esattamente in Grecia antica a farla da protagonisti di un discorso religioso che coinvolge due tra i maggiori centri oracolari dell’antichita classica: Dodona e Delfi, sedi dei due piu celebri culti consacrati, rispettivamente, a Zeus e ad Apollo.

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