New Insights on Global Care
2017; FrancoAngeli; Issue: 146 Linguagem: Italiano
10.3280/sl2017-146005
ISSN1972-554X
Autores Tópico(s)Employment and Welfare Studies
ResumoSulla riproduzione sociale e la cura globale esiste una ricca letteratura. L’approccio adottato in questo articolo si pone in continuita con quegli studi che mirano ad ampliare gli ambiti di indagine in modo da far emergere la ricca diversi-ta che caratterizza chi offre le cure e chi ne beneficia, e le dinamiche che li legano. Sulla base di dati empirici, in questo articolo viene discusso il caso della delocalizzazione della cura tra i migranti cinesi nell’industria della moda italiana inteso come contributo ‘locale’ alla concettualizzazione sulla cura a livello globale (Ra-ghuram, 2012). L’articolo mostra come la linea di confine che separa chi offre le cure da chi le riceve - spesso invocata nelle analisi sulle catene di cura globali - sia nei fatti estremamente incerta sotto molti aspetti. Infatti, nel caso in questione non puo essere operata una chiara distinzione tra paesi ricchi e paesi poveri, dal mo-mento che chi offre le cure e chi le riceve proviene dallo stesso paese. Inoltre, an-che la linea che separa i diversi attori in termini di reddito e di posizione sociale e fragile. In un certo senso, quindi, il caso della delocalizzazione della cura dei figli tra i migranti cinesi complica il concetto di pregnanza della classe nelle catene di cura globali. I figli dei migranti cinesi, inoltre, in molti casi, non vivono con i propri genitori ma nelle case delle baby-sitter. Si tratta quindi di un caso ben diverso da quelli spesso discussi nella letteratura sulle catene di cura globali dove le donne migranti si prendono cura dei bambini nelle case dei genitori, vivendo con la fami-glia o recandosi al lavoro durante il giorno. Insomma, le pratiche prevalenti tra i migranti cinesi in Italia mostrano un panorama ricco di peculiarita significative che possono arricchire la concettualizzazione sulla cura globale.
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