Artigo Revisado por pares

L’Etruria di Virgilio : immaginario e realtà

2017; French School of Rome; Issue: 129-1 Linguagem: Italiano

10.4000/mefra.4261

ISSN

1724-2134

Autores

Mario Torelli,

Tópico(s)

Byzantine Studies and History

Resumo

L’articolo indaga la ricezione del mondo etrusco da parte di Virgilio come appare documentata dal suo grande poema. Nelle pagine iniziali si osserva che, mentre le vite del poeta danno relativamente scarso peso alla sua pretesa Etrusca origo, il ruolo assegnato nell’Eneide agli Etruschi è assai rilevante. Non c’è dubbio che la vicenda del conflitto latino-rutulo abbia radici molto remote, come credo di aver dimostrato nella recente indagine sulla figura ancestrale del dio rutulo Inuus, contrapposta a quella lavinate (e romana) di Indiges (Ostraka 20, 2011, 191-233) : in questo quadro si colloca la figura di Mezenzio, la cui storicità è stata di recente rivendicata alla luce dell’iscrizione ceretana con il rarissimo gentilizio, ma che è stata recuperata da Virgilio dalla tradizione mitico-rituale dei Vinalia priora, anche se non se ne individua il grado di manipolazione operata dal poeta. Altra rilevante manipolazione è quella compiuta nel « catalogo delle navi » etrusche (Aen. X, 163-214), nel quale si registrano dislocazioni e incongruenze politico-geografiche, di cui le più rilevanti, oltre a un accrescimento abnorme del territorio di Caere, sono l’omissione di Vulci e soprattutto di Tarquinia.

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