L’antropologia filosofica di Helmuth Plessner: interdisciplinarietà, corporeità e ontologia continuista del vivente

2017; Volume: 8; Issue: 1 Linguagem: Italiano

10.7408/epkn.v8i1.167

ISSN

2281-3209

Autores

Roberto Redaelli,

Tópico(s)

Phenomenology and Existential Philosophy

Resumo

La crescente specializzazione dei saperi ha restituito un’immagine sempre piu frammentaria dell’essere umano, ridotto, a seconda delle diverse prospettive d’indagine, alle sue proprieta fisiche, chimiche o neurologiche, secondo il paradigma dominante delle scienze naturali. Questo riduzionismo, che si nutre di esponenziali progressi tecnologici, ha come effetto una radicale parcellizzazione della nozione di essere umano e della sua poliedrica natura psicofisica, depauperata della sua complessita e presentata dalle diverse scienze a partire da prospettive unilaterali. In questo scenario, dominato in larga parte da un’ontologia fisicalista, si avverte di nuovo l’urgenza di riformulare la Menschenfrage a partire da una prospettiva onnicomprensiva, che abbandoni le infinite micrologie dell ’umano, ovvero da un’antropologia filosofica, capace di interagire in modo fecondo con le scienze. Tale genuina istanza di confronto e integrazione tra i risultati delle scienze umane e naturali e incarnata dall’antropologia filosofica di Helmuth Plessner. Di tale antropologia il presente articolo intende lumeggiare gli esiti piu fecondi e attuali: l’interdisciplinarieta che informa il procedere dell’indagine plessneriana, la centralita assunta dalla nozione di corporeita e la conseguente ontologia continuista dell’organico proposta dal filosofo.

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