Otto punti su una mappa dei naufragi
1997; Fabrizio Serra Editore; Issue: 39 Linguagem: Italiano
10.2307/40236113
ISSN1724-1693
Autores Tópico(s)Maritime and Coastal Archaeology
ResumoSi intitola1 A map of shipwrecks uno dei piu originali ricordini per turisti in vendita nei negozi di Seattle durante i giorni del seminario sulPintertestualita (Aprile 1995): una carta delle frastagliate coste del Nordovest disseminata di punti critici dove antiche e piu recenti navi sono colate a picco. Partito dall'idea di tenere un giornale di bordo del seminario, sono poi approdato alla meno fiduciosa idea di schizzare alcuni punti per una costituenda mappa dei naufragi. Forse ha influito su di me la brillante metafora di un giovane filologo, Jeffrey Wills, nel suo nuovo libro su ripetizione (e allusivita, e altro) nella poesia latina2: Wills si chiede perche mai la maggior parte degli studiosi che scrivono di allusivita sono destinati a incrociarsi e a divergere senza lasciar traccia, 'come navi nella notte'. Navigazioni, oltretutto, pericolose. Credo che i contributi riuniti in questa raccolta giustifichino una visione meno pessimistica: e persino questa mia rassegna, orientata su difficolta e persino aporie della ricerca, conserva un suo fondo di speranza. Dopotutto, ci sono vari modi di utilizzare una mappa dei naufragi: chi ci vede una memoria di sconfitte e di errori perde l'utilita di usarla come portolano di navigazioni piu sicure ο il piacere di sognare che sia preziosa traccia di tesori subacquei.
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