Artigo Acesso aberto Revisado por pares

Infernale Landschaften: Wie Dantes Commedia das Bild des Weltgerichts in Italien verändert

2018; De Gruyter; Volume: 93; Issue: 1 Linguagem: Italiano

10.1515/dante-2018-0005

ISSN

2194-4059

Autores

Theresa Höller,

Tópico(s)

Historical, Literary, and Cultural Studies

Resumo

Riassunto Questo contributo discute due cicli pittorici del Trecento raffiguranti il Giudizio universale : quello attribuito a Buonamico Buffalmacco nel Camposanto di Pisa, e quello di Nardo di Cione nella Cappella Strozzi di Mantova a Santa Maria Novella di Firenze, nei quali il testo della Commedia di Dante è adottato per mettere a punto una rappresentazione visiva efficace dell’inferno. Il fatto che l’opera dantesca modifichi l’immagine dell’aldilà nella penisola italiana è sempre stato spiegato invocando la popolarità stessa del testo, senza tenere in debito conto il fatto che la sua apparizione e circolazione non furono accolte senza problemi e reticenze. Vennero infatti espresse anche posizioni critiche nei confronti di Dante e dei suoi scritti, su questi ultimi soprattutto da parte dei domenicani, eppure entrambi i cicli in esame vennero realizzati in contesti legati, direttamente o indirettamente, ai frati predicatori. Il presente contributo vuole mettere in dubbio la teoria, generalmente accettata senza discussione, che vede nella precoce adozione della Commedia nell’immaginario del Giudizio universale un segno della sua ricezione senz’altro positiva. Fu così, oppure le immagini in cui si tradusse il testo dantesco ci parlano in un linguaggio ambiguo?

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