Artigo Revisado por pares

Governare l’emergenza: il caso di Bologna alla fine del XIII secolo

2018; Issue: 130-2 Linguagem: Italiano

10.4000/mefrm.4154

ISSN

1724-2150

Autores

Daniele Bortoluzzi,

Tópico(s)

Medieval Literature and History

Resumo

Nell'aprile del 1296 il marchese Azzo VIII d'Este, signore di Reggio, Modena e Ferrara insieme con i ghibellini di Romagna, attaccò Bologna: l'offensiva fu rapida e violenta e diede inizio a una guerra che durò quasi un decennio. Quegli anni furono particolarmente turbolenti per la città felsinea: i costi del conflitto furono difficilmente sostenibili e, soprattutto, a Bologna era presente una fazione fedele all'estense, la pars marchesana, i cui membri tentarono a più riprese di rovesciare il governo di popolo per consegnare la città ad Azzo d'Este, per mezzo di congiure e tumulti. Come si vedrà, il regime bolognese dovette derogare in più occasioni alla sua legislazione, sia per affrontare la guerra sia per fronteggiare l'emergenza interna e i problemi di ordine pubblico a essa legati, arrivando addirittura a modificare il suo ordinamento giuridico. Durante l'emergenza i consigli cittadini persero gradualmente alcune delle loro più importanti prerogative, soprattutto per quel che riguardava la loro attività legislativa e decisionale, mentre furono conferiti in misura sempre maggiore ampi poteri ai rettori forestieri, agli anziani consoli e soprattutto a speciali balìe di sapientes.

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