Artigo Acesso aberto

Da intransitivo a transitivo: trauma della lingua o dei parlanti?

2019; Volume: VIII, 2019/1 (gennaio-marzo); Linguagem: Italiano

10.35948/2532-9006/2019.3056

ISSN

2532-9006

Autores

Vittorio Coletti,

Tópico(s)

Digital Communication and Language

Resumo

Parlare di lingua per un linguista è o i a rischio, specie tra i giustizieri grammaticali dei social e dei media, come per un medico parlare di vaccini.Siccome i gli da vaccinare sono i loro, molti pretendono di saperne più degli esperti.E così di lingua, visto che la usano tutti.Nondimeno, certo del desiderio di capire e documentarsi dei nostri lettori, riprendo qui l'argomento che ha suscitato tante polemiche e che di fatto riguarda la norma linguistica e la sua percezione, nella continua tensione tra conservazione e cambiamento.Mi scuso se questo "tema" sarà un po' più lungo del solito.È innanzitutto necessario ricordare che la lingua ha norme diverse o meglio: diversamente rigide a seconda dei modi e livelli di impiego, tipi di testo ecc.Ad esempio, come si è visto nel tema del mese scorso con "qual è", nell' ortogra a (che rappresenta al livello più rigido le esigenze della scrittura) una regola relativa alla presenza/assenza di un segno paragrafematico quale l'apostrofo è molto più restia ad essere modi cata di una regola fonetica, tant'è che è tuttora un errore scrivere *igenico invece di igienico, anche se la sequenza ie rappresenta qui un dittongo puramente gra co, che non si pronuncia.La modi ca di una norma, inoltre, è perlopiù prima accolta di fatto che coscientemente accettata, come ci ricorda Lorenzo Renzi (Come cambia la lingua, il Mulino 2012), quando scrive che l'innovazione di lui/lei con riferimento a un o etto inanimato, in luogo dei tradizionali esso/essa, sarebbe probabilmente ancora respinta da non pochi parlanti che pure la usano comunemente.La storia delle lingue ha mostrato quali sono le condizioni perché un'innovazione venga accettata, magari dopo una più o meno lunga resistenza della norma o della consuetudine che vengono modi cate o annullate.L'ampiezza e/o l'autorevolezza dell'uso, un valore comunicativo a iunto, compatibilità col sistema, sono condizioni che ricorrono frequentemente.Quando queste condizioni non si veri cano o no a quando non si veri cano abbastanza ampiamente, le innovazioni sono ri utate dall'utente o il giudizio su di esse resta in sospeso.Un buon esempio ci può venire dalla singolare vicenda della coniugazione del verbo fare e dei suoi composti soddisfare e disfare.Questi verbi sono spinti a livello popolare e in toscano a conguagliarsi su quelli

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