Simboli e tradizioni “inventate” alla corte di Abdülhamid II
2013; Diacronie; Issue: N° 16, 4 Linguagem: Italiano
10.4000/diacronie.923
ISSN2038-0925
Autores Tópico(s)Eurasian Exchange Networks
ResumoA seguito di una breve esperienza costituzionale, il sultano ottomano Abdülhamid II inaugurò una nuova fase di potere autoritario, legittimato e rafforzato da un’ideologia imperiale. La struttura di questa ricalcò i nazionalismi ufficiali promossi da altre dinastie europee, nella comune speranza di disinnescare le forze centrifughe interne ai rispettivi imperi. Parallelamente ad un pan-islamismo difensivo, si assistette al recupero del titolo di califfo ed alla ripresa di pratiche e simboli, gradualmente ritualizzati, divenuti ricorrenti nella vita quotidiana ottomana, con l’intento di evocare il potere e l’onnipresenza del sultano. Ad emergere è l’immagine di un impero per nulla passivo ed inerme di fronte alle sfide della modernità, nonché la figura di un sultano il cui operato, a lungo sottostimato dalla storiografia occidentale, ha saputo contraddistinguersi per capacità innovativa.
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