Capítulo de livro

Dalla polemica contro Gioviniano alla polemica antiorigeniana

2021; Brepols; Linguagem: Italiano

10.1484/m.ipm-eb.5.122963

ISSN

2294-8457

Autores

Francesco Pieri,

Tópico(s)

Reformation and Early Modern Christianity

Resumo

Negli anni 90 del terzo secolo Roma fu il principale scenario, seppure non l'unico, della polemica controversia contro Gioviniano, il quale aveva preso posizione contro il nascente movimento monastico occidentale. Contro di lui presero posizione un sinodo della chiesa di Roma presieduto da papa Siricio nel 393 ed uno successivo dei vescovi dell'Italia settentrionale, presieduto da Ambrogio. Benché già di stanza in Palestina, grazie all'interessamento di Pammachio anche Girolamo finì per svolgere con i suoi scritti un ruolo di rilievo in tale polemica, ma il suo metodo argomentativo in cui i riferimenti alla Scrittura si intrecciano all'elogio della castità, della vedovanza, della monogamia nella tradizione romana lo esponevano all'aspra critica da parte dell'aristocrazia romana, da cui normalmente provenivano gli esponenti dell'ascetismo. Tale linea di Girolamo è decisamente meno originale e innovativa rispetto a quella di Ambrogio, nella cui esortazione alla verginità l'esempio di Maria era ormai divenuto centrale. Come in altre opere geronimiana di questo periodo, è stato riconosciuto nell'Adversus Iovinianum il grande debito di Girolamo nei confronti di Origene, che è particolarmente riconoscibile nell'esegesi di I Cor. 7, la cui interpretazione era cruciale per la tematica matrimoniale. Rimane quindi un'ipotesi suggestiva che la polemica contro Gioviniano, la cui ultima tesi escludeva la differente ricompensa escatologica dei continenti, abbia preparato l'improvvisa adesione di Girolamo al fronte avverso ad Origene.

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