Artigo Revisado por pares

Cena

1999; Volume: 12; Issue: 23-24 Linguagem: Italiano

10.1353/ntc.1999.0009

ISSN

1940-9079

Autores

Ana Isabel Miranda, Pierpaolo Antonello,

Tópico(s)

Educational and Social Studies

Resumo

Genealogies CENA ANA MIRANDA La tavola era apparecchiata, io stessa avevo disposto i piatti, i bicchieri, le pósate, i tovaglioli per labbra purissime, rassegnata a fare parte di un mondo certo e reale, lo aspettavo per cena da anni, U desiderio di mangiare con luí era cresciuto, e mi stava prendendo al seno, tanto che ora avevo voglia di gridare, Cosa mangerai? presto ti sarà noto il primo piatto di questa notte, profumata abbandonata solitaria palpitante, vestito ñero, un solo guanto ñero alia mano sinistra, coliare di perle, le mié anime si dibattevano dentro di me e si trascinavano dietro di me come una coda pelosa, mi awicinai alia finestra, guardavo la strada, accesi una sigaretta, fumavo, Tutto è Ii in tua attesa, il fumo, i capelli trattenuti, trascinavo il mio cuore incosciente appeso alla mia estremità, umido, il campanello suonô, le otto, aprii la porta , i suoi occhi acquamarina erano corpo che mostrava lo spirito, uno specchio sorprendente e dietro un uomo, i due lievemente ubriachi di qualcosa che non so, Ha portato un amico, quando chiusi la porta sentii una lama serrare a chiave il mio corpo e rivoltarmi, lamico dietro di lui come la sua ombra e la sua salvezza, pezzi di me in ogni dove e io cosi abbandonata, un gesto qualsiasi, Mi sento stranamente distante, loro bevevano whisky, sembravano far parte del mondo reale, i loro corpi e i loro volti a poco a poco mi si illuminavano, ma ancora cerano ombre, le nove, corpi vivi e veri di uomini, perché ha portato un altro, ha paura di me? Ie parole, i sorrisi, le occhiate furtive alle pareti della casa, tutto era talmente profondo, un riflesso di luna accende il mare e lo rende di un ñero sommerso, loro non volevano perderé nessun dettaglio di me come se fossi una cacciatrice e loro due prede affondate nel sofá, belli e nervosi, ubriachi di me in questo momento, le undid, Questo è U mondo, questo sonó io, Mi piace guardare dalla finestra di me stessa, Mi vado a mettere una maglia, loro bisbigliavano nella sala, quando ritornai smisero, vinta, Sento molto freddo nei capelli, Accendimi la sigaretta, mezzanotte, guardavano lorologio, guardavano la tavola, piatti puliti , forchette, due calici, due di notte, due coppe femmine ubriache di vino del corpo della donna, se ne andarono credendo di non aver consumato nulla, nessuna cena, ho dimenticato di dire che la cena ero io. Traduzione di Pierpaolo Antonello©1999 NUEVO TEXTO CRITICO Vol. XII No. 23/24, Enero a Diciembre 1999 ...

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