Benedetto XV e l’Oriente europeo
2004; Volume: 116; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.3406/mefr.2004.10092
ISSN1724-2142
Autores Tópico(s)Theology and Canon Law Studies
ResumoLo scatenamento dei nazionalismi dopo la compressione degli imperi multinazionali costituisce il principale fattore di crisi per la Chiesa cattolica all’est, se si prende in considerazione non solo il cattolicesimo di Russia ma si guarda a tutto lo scenario dell’Europa orientale, dal mar Baltico al mar Nero. Il comunismo antireligioso è, per Roma, fenomeno deprecato, ma non è la preoccupazione primaria del Vaticano. Il numero dei cattolici in Russia è ridotto, dopo la rinascita della Polonia indipendente assai estesa verso est. In ogni Chiesa cattolica, di qualunque nazionalità sia espressione, clero e fedeli recepiscono le istanze patriottiche e ne fanno azione della loro Chiesa, per quanto tali istanze siano esasperate. Questa capitolazione dei diversi cattolicesimi nazionali allo spirito del nazionalismo, secondo la temperie dell’epoca, segna largamente il pontificato di Benedetto XV, e anche quello successivo di Ratti, che a Varsavia, per la prima volta nella sua vita, ha prova concreta di quanta differenza vi sia tra patriottismo e nazionalismo.
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