Lectura Dantis: Paradiso XXIII
2008; De Gruyter; Volume: 83; Issue: 1 Linguagem: Italiano
10.1515/dante-2008-0109
ISSN2194-4059
Autores Tópico(s)Renaissance Literature and Culture
ResumoRiassunto Il canto XXIII è destinato a mettere in scena con splendore ciò che il Dante poeta chiamerà la battaglia de’ deboli cigli (v 78) del suo protagonista. Infatti, gli occhi del viator non sopportano le luminosità dei due trionfi che si svolgono nell’ottavo cielo, celebrando la resurrezione di Cristo e l’assunzione nel Paradiso di Maria, sua madre; due momenti-chiave oscillanti tra visione e spettacolo che sono, però, di grandissima importanza escatologica, momenti che il viaggiatore, a prima vista, si mostra incapace di leggere adeguatamente. L’esperienza paradisiaca di Dante coinvolge, qui, concetti residuali dello stilnovo, un codice poetico ormai obsoleto che, sub specie aeternitatis, rivela la sua limitatezza gnoseologica. Beatrice, cicerone celeste di un Dante titubante gli assiste a vincere finalmente la sfida sublime, vittoria gloriosa del personaggio epico implicando un cambiamento significativo nella semantica stilnovista a favore dell’ermeneutica cristiana delle ultime cose.
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