Artigo Acesso aberto

Malandragem vs Arte di arrangiarsi

2015; Issue: 118 Linguagem: Italiano

10.25965/as.5466

ISSN

2270-4957

Autores

Paolo Demuru,

Tópico(s)

Semiotics and Representation Studies

Resumo

Introduzione In alcuni saggi di recente pubblicazione, Eric Landowski discute della specificità dell’approccio semiotico – e, in modo ancor più dettagliato, sociosemiotico – alla cultura1. Prendendo spunto da un noto testo dell’antropologo Paul Rabinow sul lavoro di campo in Marocco2, il semiologo difende, al contempo, un posizionamento teorico e un’opzione di metodo : in primo luogo, la necessità di affrancarsi da vedute statiche e sostanzialiste che mirino a stabilire la peculiarità di una cultura attraverso l’individuazione e l’analisi isolata di figure più o meno “tipiche” (il muezzin, il tajine, il souk e via dicendo, nel caso della cultura marocchina) ; in secondo luogo, la possibilità, a un livello più astratto e formale, di identificare il regime di senso – o la combinazione tra regimi – che soggiace a manifestazioni significanti di natura diversa, suscettibile di affermarsi, in una data sfera socioculturale, come il caposaldo di una precisa visione del mondo e il perno delle interazioni con l’alterità. Proveremo qui a esplorare e problematizzare ulteriormente tali ipotesi a partire dall’analisi comparativa dei discorsi su due stili di vita affermatisi, nel corso del novecento, come modelli di carattere e identità nazionale : l’arte di arrangiarsi italiana e la malandragem brasiliana. In particolare, ci soffermeremo su tre questioni fondamentali. i) Sia la malandragem che l’arte di arrangiarsi sono state storicamente descritte come talenti “naturali” nel risolvere co

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