[Quintilien] Le soldat de Marius (Grandes déclamations, 3) par Catherine Schneider
2008; University of California Press; Volume: 26; Issue: 2 Linguagem: Italiano
10.1353/rht.2008.0017
ISSN1533-8541
Autores Tópico(s)Linguistic Studies and Language Acquisition
ResumoReviews 197 sviste interprétative. Attribuirgli gravi errori storici significa disconoscere la finalità pratica, la dimensione retorica del suo intervento. L'indagine di R. V. è condotta su due fronti: a) da un lato ci presenta i diciotto exempla storici menzionati da Andocide, concludendo che tutti, tranne uno, sono fondamentalmente corretti sotto il profilo storico, e che anche Túnico errore non è in alcun modo intenzionale, ma frutto di una confusione, che ha riguardato peraltro anche altri oratori; b) dallaltro procede ad un'analisi testuale rig orosa dei sei paragrafi in questione (3-9), mettendone in luce figure retoriche e stratagemmi argomentativi volti a persuadere il pubblico. La lettura retor ica di R. V., che abbiamo visto applicata alTepica, alia poesía didascalica e alia lírica, si mostra agevolmente applicabile anche alia narrazione storica: qui le pistéis, punto cardine della sua analisi, sono costituite appunto dagli exempla del passato. Concludo ribadendo che almeno due sono i pregi principali di questo libro: la chiarezza, anche a costo, come dicevo prima, di una certa ripetitivit à (aggiungo qui che dei passi antichi citati è fornita sempre la traduzione in spagnolo), e la collaborazione docente/allievo, espressione di una certa vivacità della vita universitaria messicana, oltre che di una "distanza cattedratica " che mi sembra minore rispetto alie université italiane. Questi due dati bastano di per sé a far scivolare in secondo piano alcuni eccessi interpretativi del resto inevitabili in un'indagine esclusivamente retorica, che anche Tautore mette in guardia dal considerare da sola esaustiva e definitiva. I pregi che ho esposto fanno rimpiangere il fatto che il libro, come quelli di altri studiosi messicani, sia difficilmente reperibile nelle biblioteche italiane ed europee. Se per parte mia ho avuto la fortuna di riceverne personalmente una copia dalTautore in occasione di un seminario tenutosi a Strasburgo nelTestate del 2006, sarebbe tuttavia opportuno che gli studenti europei che non hanno modo di entrare in contatto con gli studiosi messicani siano messi in condizioni di leggere i loro lavori attraverso una distribuzione libraría piú efficiente. Questa recensione, con tutti i suoi limiti, vuole essere un tímido inizio in questo senso, ma soprattutto un auspicio per il futuro. Stefano Dentice di Accadia Universitá degli Studi di Napoli "L'Orientale" Catherine Schneider, [Quintilien] Le soldat de Marius (Grandes déclama tions, 3), Edizioni delTUniversità degli Studi di Cassino, Cassino 2004, 283 pp. Le livre de Catherine Schneider (introduction, texte, traduction et com mentaire de la troisième des grandes déclamations quintiliennes) s'inscrit dans une série publiée par l'université de Cassino. Après les 8e et 12e, pu bliées par A. Stramaglia, voici la 3e, consacrée au célèbre «soldat de Marius,» accusé du meurtre de son tribun, par ailleurs neveu du général, qui avait 198 RHETORICA tenté d'obtenir ses faveurs pendant la guerre contre les Cimbres. Il se trouve que ce texte a donné lieu à des travaux concomitants: un commentaire de Graziana Brescia (Bari 2002), avec laquelle S. a été en correspondance et le livre d'Erik Gundstrom, Déclamation, Paternity and Roman Identity, dont le 3e chapitre est consacré à la troisième déclamation sous le titre An cimbrice loquendum sit (Cambridge 2003). Le texte proposé est, à trois différences près, celui de L. Hâkanson (éd. Teubner 1982). Deux des divergences concernent le § 15 (introduction d'une figure de contradictio et rétablissement de la phrase nescit ... tiro est) et s'appuient sur une démonstration convaincante; la troisième, dans la péroraison (§ 19), concerne un texte véritablement problématique. La traduction proposée—la première en français depuis 1659—est extrê mement scrupuleuse, mais pose un problème de fond. Le texte du déclamateur étant tout sauf évident à comprendre, on est amené à prendre un parti de traduction: coller au texte latin au risque de l'obscurité ou expliciter les choses en s'éloignant du texte. S. a choisi la première option, qui est sans doute la plus raisonnable. Mais la lecture donne alors une fausse apparence de simplicité, que seul le commentaire pourrait corriger. Il est en effet utile d'expliciter l'argument lorsque l'accumulation des...
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