Artigo Revisado por pares

Quintiliano, Institutio oratoria cur. di A. Pennacini

2004; University of California Press; Volume: 22; Issue: 3 Linguagem: Italiano

10.1353/rht.2004.0011

ISSN

1533-8541

Autores

Gian Biagio Conte,

Tópico(s)

Historical and Literary Analyses

Resumo

Reviews Quintiliano, Institutio oratoria, edizione con testo a fronte a cura di A. Pennacini, trad, e note di commento di T. Piscitelli, R. Granatelli, A. Pennacini, D. Vottero, V. Viparelli, M. S. Celentano, M. Squillante, F. Parodi Scotti, A. Falco, A. M. Milazzo, M. Vallozza, R. Valenti, voll. I-II (Torino: “Biblioteca della Pléiade" Einaudi, 2001), 1092 + 1096 pp. Lo sforzo di organizzare sistemáticamente il sapere è evidente in tutta la cultura romana del primo Impero e si esprime soprattutto in opere di tipo manualistico. Si allestiscono testi che intendono raccogliere (e insieme consacrare) il meglio delle conoscenze in un certo settore dello scibile o delle arti professionali, alio scopo di fornire al lettore un orientamento accessibile e complessivo. E del tutto ovvio che la destinazione pratica di queste sintesi tenda a indebolire la tensione teórica e lo sperimentalismo autonomo. D'altra parte, l'obiettivo stesso della completezza non favoriva certo lo sviluppo di capacité critiche: queste, anzi, appaiono ai nostri occhi sacrifícate a tutto vantaggio di una sistematizzazione delle nozioni che quasi vorrebbe prospettarsi corne definitiva. I tempi insomma appaiono sempre più maturi per lo sviluppo di summae onnicomprensive, vere e proprie enciclopedie impegnate a stilare 1'"inventario" delle conoscenze acquisite. Ecco che nel giro di un paio di decenni (fra gli ultimi anni 70 e gli ultimi anni 90) vengono pubblicate due monumentali imprese che rispondono a questa ansia di sistemazione culturale : la Naturalis historia di Plinio il Vecchio e E Institutio oratoria di Quintiliano. Ed è un altro segno dei tempi che entrambi gli autori abbiano commilitato nella lunga guerra che da tempo veniva combattuta contro la corruzione dell'eloquenza (quella guerra che qualche anno dopo vedrà schierarsi anche Tácito con il suo Dialogus de oratoribus). Si sa anzi che proprio il prolificissimo Plinio nella sua inesausta attività di oratore e storico ed enciclopedista e polígrafo trovo il tempo per un trattato intitolato Studiosus, in cui probabilmente veniva affrontato un tema non troppo diverso da quello delE Institutio oratoria quintilianea, un trattato insomma che in ultima analisi doveva essere qualcosa di simile a un manuale per studenti di retorica. Il dibattito sulla corruzione dell'eloquenza, corne si è detto, era aperto da tempo, e investiva contemporáneamente questioni morali e gusto letterario: nelle virtù e nei vizi dello stile si vedevano riflessi virtù e vizi del carattere. Rhetorica, Vol. XXII, Issue 3, pp. 297-304, ISSN 0734-8584, electronic ISSN 15338541 . ©2004 by The International Society for the History of Rhetoric. All rights reserved. Please direct all requests for permission to photocopy or reproduce article content through the University of California Press's Rights and Permissions website, at www.ucpress.edu/journals/rights.htm. 298 RHETORICA In época flavia era particolarmente acceso il dibattito fra i diversi orientamenti dell'oratoria: l'arcaizzante, il modernizzante, il ciceroniano. Quintiliano scelse di essere il vessillifero di una reazione classicista impegnata contro il Nuovo Stile, vale a dire contro quell'eloquenza "corrotta" di cui Seneca era ai suoi occhi il principale esponente e insieme il maggiore responsabile. Impostato appunto in termini moralistici, il problema délia degenerazione dell'eloquenza si presento come l'altra faccia di quella generale degradazione dei costumi che storici e filosofi andavano da tempo denunciando. Anche il decadimento délia scuola e la vacuità stravagante delle decíamazioni retoriche, ormai entrate nel gusto corrente, costituivano una conseguenza diretta - e per altro verso una causa produttiva - dell'attuale stato di corruzione dell'oratoria. Ma per Quintiliano il rimedio esisteva ed era anche efficace: bisognava solo rinnovare l'insegnamento dell'oratoria e délia retorica. Uomo di larga esperienza scolastica, egli era profondamente (e forse anche un po' troppo ingenuamente) convinto dell'efficacia dell'educazione. Né d'altronde era troppo difficile per lui vincere questa battaglia, giacchè, ridotti ormai in pochi i seguaci del Nuovo Stile senecano, si andava ormai profilando un ritorno al classicismo: a Quintiliano toccava solo di perfezionare il processo di mutazione del gusto e di darne i fondamenti teorici. Forse sopravviveva ancora l'esigenza di condannare alcuni intollerabili residui délia stravaganza modernista (intollerabili agli occhi del vecchio professore di retorica, che pure non fu mai un classicista intransigente, e seppe anzi...

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