Forme del pensiero. Studi di retorica classica di Adriano Pennacini
2006; University of California Press; Volume: 24; Issue: 3 Linguagem: Italiano
10.1353/rht.2006.0013
ISSN1533-8541
Autores Tópico(s)Linguistic Studies and Language Acquisition
Resumo332 RHETORICA Adriano Pennacini, Forme del pensiero. Studi di retorica classica, a cura di Edoardo Bona e Gian Franco Gianotti (Alessandria: Edizioni dell'Orso, 2002), 449 pp.«The advent of Christianism in the form of Catholicism, the victory of St. Ambrosius against Symmachus in the battle for the liberty and preservation of paganism and the position of State religion that Christianism acquired in the same years, transformed the status of the Roman citizen by introduc ing a basic requirement consisting of being Catholic. Since the fall of the Western Roman Empire until the French and American revolutions, religion remained a decisive element for citizenship. Before the Reformation, only Catholic religion; after the Reformation, cuius regio eius religio. A perverted and perverse use of the locus of quality, completed by the locus of uniqueness and reinforced by the locus of authority, with the premise, often implicit, that Catholic religion is the only true religion, offered the basis for an abnormal developing of ethnic and cultural differences derived and founded upon re ligions». Con queste parole, appassionate e amare, si chiude (p. 445) Tultimo saggio contenuto nella raccolta di scritti di Adriano Pennacini, raccolta con la quale i colleghi editori, Gian Franco Gianotti e Edoardo Bona, hanno voluto testimoniare Paffetto ed in qualche modo il dispiacere, ovviamente non solo personale, in occasione delle dimissioni (anticipate) di Pennacini dal servizio attivo di professore nell'universita di Torino (cfr. Prefazione di G.F. Gianotti, Retorica classica e scienzc della eomunicazione, pp. V-IX). Il saggio di cui ho citato la conclusione, Arguments about ethnical and cultural differences in ancient and modern oratory costituiva I'opening address al Symposium on rhetoric: persuasion and power, tenutosi a Cape Town dall'll al 13 luglio 1994. Adriano Pennacini aveva appena portato a termine il biennio di presidenza (1991-1993) della International Societv for the Historv of Rheto ric. La raccolta di saggi costituisce, in realta solo una piccola parte del contributo culturale e civile di Pennacini, fatto non solo di studi, ma anche di pratiche, di innovazioni didattiche, di idee generose per svecchiare l'impostazione tradizionale degli studi di antichistica. La bibliografia di Pen nacini (pp. XI-XVI), d'altra parte, offre l'eloquente riprova di un'attivita che va dall'organizzazione di convegni e volumi sulla retorica, tra antico e modemo , alia recente traduzione italiana, con testo a fronte, note e aggiornamenti , della Institutio oratoria di Quintiliano, per i tipi di Finaudi, coordinata da Pennacini con numerosi, validi collaborator! (cfr. la recensione di G.B. Conte in «Rhetorica» 22, 2004, pp. 297-300). Il volume Forme del pensiero raccoglie 25 saggi, apparsi tra il 1955 (Cercida e il secondo cinismo, pp. 3-22) e il 1998 (il saggio citato all'inizio, apparso in Studi di retorica oggi in Italia 1997, Bologna 1998), che rappresentano la parte piu consistente degli studi—come suggerisce il sottotitolo del volume—di retorica classica. La dizione 'retorica classica' si offre in realta ad un'interpretazione estensiva. Essa comprende, infatti, sia la teoria e i suoi tecnografi (Cicerone e Quintiliano in primo luogo, ma anche Frontone, accanto all'utilissimo L'arte della parola pp. 345-388, una breve storia della retorica romana), che la rhetorica utens, per cost dire (autori Reviews 333 e generi délia produzione culturale greca e latina: Lucilio, Persio e la satira; Tibullo e l'elegia; il romanzo latino, 1 epistolografia; Bione di Boristene tra retorica e filosofía; Vitruvio tra retorica e scienza). Ma non tralascia, d'altra parte, né 1 analisi particolare délia strumentazione técnica propria délia reto rica, in senso direi trasversale (il locus amoenus; figure di pensiero nell'oratoria di Catone Maggiore; strutture retoriche nelle biografié svetoniane; il paté tico nella narrazione virgiliana del mito di Orfeo e Puso dell'apostrofe nel discorso di Didone del IV libro delPEnéide), né alcuni problemi di definizione a proposito dei testi antichi, e qui la retorica diviene strumento di comprensione délia fattura di un testo e, per converso, délia sua tradizione in età moderna, anche attraverso il ricorso alla nuova tecnología elettronica (pensó, in particolare, ai contributi Le fragment comme enchatillon, pp. 73-77; Analyse structurale et recherche computationelle, pp...
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