Metaphertheorien der Antike und ihre philosophischen Prinzipien. Ein Beitrag zur Grundlagenforschung in der Literaturwissenschaft von Dieter Lau
2008; University of California Press; Volume: 26; Issue: 2 Linguagem: Italiano
10.1353/rht.2008.0015
ISSN1533-8541
Autores Tópico(s)Classical Philosophy and Thought
ResumoReviews Dieter Lau, Metapliertlieorien der Antike mid Hirephilosophischen Prinzipieii . Em Beitrag zur Grundlcigenforschung in der Eiteraturwissenschaft. Lateres 4 (Frankfurt am Main: Peter Lang, 2006), 437 pp. Nel romanzo più famoso dello scrittore cileno Antonio Skármeta (Ar dente paciencia, pubblicato nel 1983, tradotto in lingua italiana da Garzanti col titolo II postino di Neruda e noto soprattutto per il film che ne ha tratto nel 1994 il regista inglese Michael Radford, II postino, l'ultimo girato da Massimo Troisi), il protagonista, il poeta Pablo Neruda, cerca di spiegare all'incolto postino Mario Jiménez cosa siano le metafore. La sintética lezione del premio Nobel ("Per spiegartelo più o meno confusamente, sono modi di dire una cosa paragonandola con un'altra") non rende certo giustizia alla complessitá di questa che—come afferma Quintiliano, il padre spirituale di tutti i maestri e professori—è la più diffusa di tutte le figure retoriche, un dono della natura talmente bello che perfino le persone ignoranti e prive di sensibilité la usano spesso, un ornamento cosí piacevole ed elegante da brillare come una stella luminosa anche nei discorsi più splendidi (Institutio Oratoria 8.6.4). Nelle oltre quattrocento pagine del suo volume (pubblicato nella collana "Lateres. Texte und Studien zu Antike, Mittelalter und früher Neuzeit"), Dieter Lau, professore emérito di Storia della cultura greca e latina all'universitá di Duisburg-Essen, passa in rassegna le teorie sulla metáfora elabórate dagli autori antichi e mette in luce i principi filosofici sui quali esse si fondano. II titolo, la struttura e l'organizzazione interna del saggio mostrano in modo esemplare quai è il punto di partenza del lavoro di Lau: non limitarsi alie sole, dettagliate esposizioni delle varie teorie della metáfora contenute nei trattati degli autori classici, ma risalire alie loro remóte origini, che sono presentí nei primi esempi di speculazione filosófica degli antichi Greci. Per questo motivo, benché il termine "metáfora" sia stato presumibilmente creato verso la fine del V secolo in ámbito sofistico, benché le prime attestazioni del termine "metáfora" non siano anteriori agli inizi del IV secolo (Isocrate, Evagora 9; Eschine, Contro Timarco 167) e benché le prime pagine espressamente dedícate a questo tropo siano quelle scritte nella seconda metà del IV secolo da Aristotele nella Poética e nella Retorica, un capitolo intero del vo lume, il primo, è dedicato a pensatori vissuti ben prima di sofisti noti (come Protagora e Gorgia) e meno noti, come per esempio Teodoro di Bisanzio, Rhetorica, Vol. XXVI, Issue 2, pp. 189-205, ISSN 0734-8584, electronic ISSN 15338541 . ©2008 by The International Society for the History of Rhetoric. All rights re served. Please direct all requests for permission to photocopy or reproduce article content through the University of California Press's Rights and Permissions website, gj- http://www.ucpressjournals.com/reprintlnfo.asp. DOI. 10.1525/RH.2008.26.2.189. 190 RHETORICA che Ludwig Radermacher considerava uno dei maggiori indiziati al titolo di primo scopritore e teorizzatore délia metáfora. Nel trattare "die Grundlegung der analogischen, generischen, onomatischen Einheit, der Begriffs- und Urteilslogik," Lau parte dai presocratici e dagli autori del Corpus Hippocraticum per giungere a Platone: poiché la metáfora, come chiarirà Aristotele, si basa sul principio dell'analogia, è necessario partiré dai pensatori che avevano affrontato per la prima volta dal punto filosófico (sia ontologico che logico) l'analogia trattando terni corne unità e pluralità, identità e diversité. Gli autori presi in esame da Lau sono prima Parmenide ed Eraclito, poi Empedocle (che aveva usato l'analogia corne strumento conoscitivo nello studio delle cause naturali) e gli autori medici (che, proprio seguendo il soleo tracciato da Empedocle, avevano sviluppato la pratica dell'osservazione empírica trasformandola in un método di ricerca scientífico), infine Anassagora. Più ampio è ovviamente lo spazio dedicato a Platone: nella sezione a lui dedicata, Lau affronta in successione il tema dell'analogia come principio strutturale ontologico (presente nel Timeo ) e corne forma di pensiero, la questione dei concetti di somiglianza (che il filosofo introduce in contesti diversi—la lingua, la política, la religione) e di omonimia, il problema del rapporto tra lingua e realtà (la relazione fra le parole...
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