Papers on Rhetoric ed. by Lucia Calboli Montefusco
2010; University of California Press; Volume: 28; Issue: 3 Linguagem: Italiano
10.1353/rht.2010.0012
ISSN1533-8541
Autores Tópico(s)Italian Literature and Culture
ResumoReviews 343 the history of science have become familiar with the significance of rhetoric to their discipline and like to announce its presence in their studies. But it is surprising that a book with a title such as this one, save for a few of its ten essays, evinces scant interest in the nature of the art itself and displays little sophistication in the use of its tools. Jean Dietz Moss The Catholic University ofAmerica Lucia Calboli Montefusco (ed.), Papers on Rhetoric IX, Roma: Herder, 2008, VIII, 240 pp. ISBN: 9788889670385 Nel IV secolo a.C. Platone pensó alie parole e alie cose come ad immagini visibili di modelli invisibili, a ciascuna di esse come ad una mimesis di una realtá incommensurabilmente migliore. Egli chiamó paradeigmata i modelli invisibili e pensó alie cose e alie parole come a rappresentazioni di tali modelli: ciascuna tesa ad eguagliare il proprio paradeigma, rendendolo cosí disponibile alio sguardo umano. Tutto ció che é visibile, con gli occhi del corpo (le cose) o con quelli della mente (le parole), é un esempio concreto, é un mimema, di una realtá eidetica, e quest'ultima é sensibilmente visibile solo attraverso i suoi mimemata. Questa maniera di pensare la relazione tra modello e mondo (una maniera tutta platónica ma con matrici marcatamente eleatiche) é alia base del modo antico di pensare la retorica e la poesía: se ció che é visibile é pensabile come una rappresentazione dell'invisibile, allora, per rendere evidente ció che é oscuro, bisogna cercare, o inventare, di esso, esempi luminosi, rappresentazioni comprensibili; bisogna allestire, con le parole, una visibilitá dell'invisibile, una sua luminositá, una sua evidentia. In questo straordinario volume a cura di Lucia Calboli Montefusco, nel quale si raccolgono dodici delle relazioni tenute alia XVI Conference della ISHR, tenutasi a Strasburgo nel mese di luglio del 2007, é possibile individuare, quale filo rosso che unisce quasi tutte le relazioni, proprio questa idea della retorica e della poesía, che mostrano la loro syngeneia nell'essere luogo dell'allestimento dell'evidentia. II primo dei papers (pp. 1-31) é di Francesco Berardi: La retorica e la preghiera: alcune considerazioni sullTCj.pfzrj. ne/Z'Explanatio psalmorum di Cassiodoro; esso riguarda, cioé, quel testo che rappresenta Fuñico commento di natura retorica, tra quelli pervenuti, alia preghiera cristiana per eccellenza, il Salterio. Berardi sottolinea come i retori distinguano mille aspetti di quelFunica qualitá discorsiva che consiste nel "dipingere le immagini dei fatti attraverso le parole" e come tra i retori possa essere collocato a ragione anche 1 Anonymus Ecksteinii dal cui manuale di Schemata dianoeas Cassiodoro ha attinto la dottrina delle figure retoriche, i nomi e le definizioni dell7enargeia. Con quest ultimo termine si indica «Fevidenza visiva con cui Fimmaginazione letteraria si presenta alia mente di chi la elabora, vuoi che si tratti dell'autore che la concepisce e la 344 RHETORICA esprime nel testo, vuoi che si tratti del lettore che la legge e la rielabora». Berardi analizza accuratamente, e con ricchezza di riferimenti alia letteratura primaria e secondaria, i mille espedienti tecnici delYenargeia, tra cui—ma è solo un esempio—huso delle voci verbali al presente in luogo del futuro, espedienti che rivelano anche come Cassiodoro sia lettore non pedissequo dell'Anonymus. Il secondo dei papers (pp. 33-52) è di Gualtiero Calboli: The knowledge of the Rhetorica ad Herennium from later Roman Empire to early Middle Ages in northen Italy ed è teso a mostrare come, nel periodo indicato , nel nord della penisola italica, fosse diffuso un grande interesse per le opere retoriche di Cicerone, tra le quali veniva annoverata la Rhetorica ad Herennium, e come esse fossero non solo cítate, ma largamente impiegate. L'autore segue il percorso di queste opere dall'Africa alia Spagna dei Visigoti , mostra come Cassiodoro sia stato fonte di Isidoro, e come e perché all'origine dell'attribuzione a Cicerone della ad Herennium siano da situare Saint Jerome's works, impiegate da tanti autori cristiani. Il terzo contributo, riportato nel volume alie pagine 53-76, L'evidenza esemplare dellafollia d'amore di Polifemo (Teocrito, Idillio 11), firmato da Maria Silvana Celentano, riporta in primo piano, dopo il testo di Calboli, incentrato su questioni di storia della tradizione testuale, la questione dell'evidentia. L'autrice mostra come...
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