Artigo Revisado por pares

Memoria e ohlio della guerra civile: strategie giudiziarie e racconto del passato in Lisia di Dino Piovan

2013; University of California Press; Volume: 31; Issue: 3 Linguagem: Italiano

10.1353/rht.2013.0015

ISSN

1533-8541

Autores

Alberto Camerotto,

Tópico(s)

Linguistic Studies and Language Acquisition

Resumo

Reviews 339 He shows the omnipresence of the antilogic of Protagoras in the essays— instability, uncertainty, relativity yield a multiplicity of possibilities. Fortune, or Kairos, dictates the answers. MacPhail deserves great praise for the strength and originality of his arguments, but perhaps some blame as well for a few weaknesses in his study. The book is far too short. In addition to the neglect of the discipline of rhetoric mentioned above, treatment of the relation of antilogic—the hallmark of sophistry—to the practice of classical dialectic is missing, a subject Aristotle treated at length in the Topics. Such a discussion in the first part of the book would have enriched treatment of the principle of non-contradiction and that of the decay of dialectic in the second half. Finally, translations should have been routinely provided for non English quotations. The practice varies. Greek quotations are never translated; Latin often, but not always. Since the author at times points out the centrality of a quotation to his argument, consistently expressing it in English would have secured the point for a wider audience. Despite these caveats, MacPhail has made a significant contribution to classical, neo-Latin and Renaissance studies. Whether he has also shown that the sophists did ultimately effect a relativist revolution among renaissance humanists, as he has argued, may be a subject worthy of future debate, dialogue, or irresolution. Jean Dietz Moss The Catholic University ofAmerica Dino Piovan, Memoria e ohlio della guerra civile: strategie giudiziarie e racconto del passato in Lisia. Studi e testi di storia antica, 19. Pisa: Edizioni ETS, 2011. Pp. 356. ISBN 9788846728258. 22.00 (pb). A partiré dalle parole chiave del titolo, il libro di D.P. illustra attraverso l'oratoria di Lisia le tensioni tra memoria collettiva e coinvolgimento degli individui nelle vicende drammatiche dell'Atene del biennio 405-03, dalla sconfitta finale di Egospotami, alia resa e alTinstaurazione del regime dei Trenta e poi alia sua caduta: anni di sventure, symphorai che divengono pa­ radigma per Timmaginario collettivo e che nel tempo della restaurazione democrática sono da superare attraverso una complessa elaborazione della memoria e deli'oblio: in particolare a confronto col principio del me mnesikakein in funzione della convivenza civile nella ricostituita unitá della polis ateniese, con tutte le difficoltá che ció necessariamente dovette comportare da una parte e dalTaltra tra democratici e oligarchici. Se gli eventi furono problematici, cosí fu il loro peso nella coscienza collettiva. D.P. analizza in dettaglio fatti e memoria cívica attraverso una acuta indagine delle orazioni lisiane che richiamano gli eventi di questo periodo negli anni immediatamente successivi (in particolare le orazioni 12,13, 25, alie quali sono dedicati 340 RHETORICA i primi tre capitoli, ma anche Lys. 31, 16, 26, 30, 18 e 2, che sono discusse più sintéticamente nel quarto capitolo). Ampio è il confronto delle diverse fonti a disposizione, in particolare Senofonte, la Athenaion politeia, Isocrate, Diodoro, le testimonianze epigrafiche, etc., e approfondita è la discussione sulla vasta bibliografía, dai problemi di datazione alie questioni testuali che hanno rilevanza per le questioni trattate (vd. pp. 313-43): il volume si avvale della nuova edizione lisiana di Ch. Carey e del nuovo commento di S. Todd (Oxford 2007). Dell'analisi di D.P. si possono fare qui due esempi relativi alla ricostruzione lisiana, per certi versi contraddittoria, tratti dalle orazioni forensi, e un terzo esempio dalEEpitafio, per il diverso contesto e la sua funzione pubblica. L'orazione Contro Eratostene (Lys. 12), discussa nel cap. 1, è costruita dal punto di vista ideológico come un diretto atto di accusa contro il governo dei Trenta (e in particolare contro uno dei suoi rappresentanti), con una prospettiva certo più ampia rispetto all'uccisione del fratello Polemarco: Li­ sia vi formula la tesi della 'cospirazione oligarchica' che ha condotto Atene alla rovina e ai lutti della guerra civile, un vero e proprio tradimento nei confront! della polis. Una demonizzazione utile, o meglio necessaria per il contesto e per gli obiettivi. Particolare rilievo per il problema della memoria riveste Pinsistenza di Lisia sulla kakia di Teramene e sul suo trasformismo. Le fonti successive muteranno orientamento, ma in Lisia, quando gli eventi sono ancora vicini, non v...

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