Artigo Revisado por pares

Un sermonario illustrato nella Basilea del Narrenschiff : Il Quadragesimale novum de filio prodigo (1495) di Johann Meder

2010; St. Bonaventure University; Volume: 68; Issue: 1 Linguagem: Italiano

10.1353/frc.2010.a407009

ISSN

1945-9718

Autores

Pietro Delcorno,

Tópico(s)

Byzantine Studies and History

Resumo

Un sermonario illustrato nella Basilea del NarrenschiffIl Quadragesimale novum de filio prodigo (1495) di Johann Meder Pietro Delcorno (bio) Prima parte – Descrizione del sermonario Nel 1494 Johann Meder, francescano osservante, affronta il compito di predicare la Quaresima a Basilea. Davanti all'interrogativo su come conquistare l'attenzione degli ascoltatori, vincendone la distrazione senza diventare un "adulterator verbi Dei," concepisce un ciclo profondamente innovativo, dato alle stampe l'anno successivo. Nella stessa città un altro ciclo di predicazione sui generis vede la luce in concomitanza alle prediche di Meder: in quei giorni infatti viene pubblicato a Basilea il Narrenschiff di Sebastian Brant, testo di immediato successo, rapidamente tradotto e diffuso in tutta Europa.1 Lo studio dei due testi mostra precisi contatti e convergenze di interessi tra il predicatore francescano e Brant, tra pulpito e tipografia. Se il Narrenschiff si caratterizza fin da subito per le sue xilografie, che annoverano tra gli autori il giovane Dürer, è proprio il comune interesse per l'uso delle immagini a caratterizzare il rapporto tra Brant e Meder. Basti qui anticipare che le prediche di Meder vengono stampate con un corredo di xilografie, opera di uno dei [End Page 215] migliori illustratori del tempo influenzati da Dürer, che rendono questa edizione un unicum nel panorama dei sermonari alla fine del Quattrocento. L'intreccio di questi fatti accresce l'interesse di una ricerca che indaghi come si comporta un predicatore osservante nella Basilea di Brant e Dürer. Pur essendo state già notate alcune particolarità del sermonario di Meder, questo testo ha ricevuto finora un'attenzione solo cursoria.2 Questo articolo si propone di mettere in luce quattro elementi: nella prima parte l'architettura generale del quaresimale, in maniera particolare il suo impianto teatrale; nella seconda parte la sincronia tra predicazione e Narrenschiff, il rapporto tra Meder e Brant e le caratteristiche dell'edizione del Quadragesimale novum come sermonario illustrato. [End Page 216] 1. Basilea 1494: il Narrenschiff e un ciclo di prediche quaresimali Il volto di Basilea lungo il XV secolo è segnato da tre avvenimenti determinanti: il concilio, l'università, la stampa.3 Li evochiamo rapidamente per la loro incidenza sull'identità e lo spessore culturale della città. Il concilio pose per diversi anni Basilea al centro della cristianità, permettendole di assumere un ruolo e una notorietà europea.4 Uno dei frutti del nuovo profilo assunto dalla città fu la nascita dell'università, la quale, dopo una prima breve esperienza (1440-1449), venne rifondata su più solide basi nel 1460, contribuendo a creare le condizioni favorevoli per il precoce impianto della stampa (1469) e il suo rapido sviluppo, che rese Basilea presto uno dei centri di eccellenza, soprattutto per i libri illustrati.5 Dentro a queste coordinate si colloca Brant, nato a Strasburgo nel 1457 e giunto come studente nel 1475 a Basilea, dove si licenzia in diritto nel 1484 e diviene doctor utiusque iuris nel 1489. All'università Brant ricopre la cattedra sia di diritto che di poesia, affiancando all'insegnamento il lavoro presso diversi editori, fino al 1501, quando torna a Strasburgo, dove morirà nel 1521.6 Se nel 1494 Brant è ormai un esperto protagonista nella vita di Basilea, Meder vi si è inserito da poco, dall'anno precedente. È un uomo intorno ai sessant'anni e un predicatore esperto, con un curriculum [End Page 217] ormai ventennale in diversi conventi francescani lungo la valle del Reno, tra Magonza e Basilea, dove risiederà fino al 1502.7 Nei giorni di Carnevale del febbraio del 1494, alla vigilia della Quaresima, viene pubblicato il Narrenschiff. Come è noto si tratta di una satira morale che, capitolo dopo capitolo, passa in rassegna le follie del mondo, soprattutto cittadino. È una critica alla follia non ancora capace di quell'ironia che sarà di Erasmo, ma che, pur condannando tutto e tutti, crede possibile l'azione educatrice della sapienza e dunque il 'rinsavimento' dei folli.8 Se si chiede chi siano i folli, la risposta di Brant è tutti, e la prima follia è non volerselo sentire dire. Proprio per questo Brant ha costruito uno spiegel nel quale ognuno possa vedere la propria follia, perché l'inizio della sapienza è il riconoscimento della stoltezza e della necessità di convertirsi. In un certo senso...

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