Firenze ebraica in epigrafe. Un metodo di lettura del patrimonio lapidario attraverso due casi-studio: il tempestoso agosto 1493 e l'inquieto primo dopoguerra del Novecento
2023; FrancoAngeli; Issue: 172 Linguagem: Italiano
10.3280/su2022-172004
ISSN1972-5523
Autores Tópico(s)Italian Fascism and Post-war Society
ResumoQuesto contributo indaga attraverso l'analisi di materiali epigrafici particolarmen- te significativi alcune vicende di uno dei centri vitali dell'ebraismo italiano: Firenze. L'ipotesi sottesa è che, seguendo la pista della committenza ebraica ma anche considerando monumenti e lapidi in cui gli ebrei semplicemente compaiono, si possano ricostruire i rapporti fra minoranza e società maggioritaria dall'inedita angolatura dell'uso dello spazio urbano sul versante cruciale della costruzione della memoria pubblica. Il saggio si sviluppa su due episodi "lapidari" ebraici: il primo, noto quasi solo agli studiosi e qui brevemente ricostruito, è ambientato nel complesso di Orsanmichele e risale al Rinascimento (i "dintorni" del titolo). Focalizzandosi su iscrizioni di varia natura, funge anche da premessa metodologica al saggio, dimostrando come per ogni epoca l'indagine epigrafica rappresenti un importante strumento per la ricostru- zione di conflitti, avvicinamenti, interscambi culturali. La seconda e più cospicua par- te del saggio tratta la prima metà del Novecento, specificamente tra la fine della Grande Guerra e la conquista fascista dell'Impero (1920-1937). Vengono analizzate tre importanti opere (una lapide e due monumenti), realizzate dalla Comunità ebraica fiorentina in un periodo molto critico e lacerante per l'ebraismo italiano, mentre sullo sfondo la traiettoria del regime raggiunge il suo zenit e le leggi antiebraiche del 1938 sono alle porte.
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